L'ANALISI
21 Dicembre 2025 - 17:13
CREMA - Tre appartamenti che saranno pronti nel 2026 all’interno del complesso dell’ex Misericordia, i cui lavori di riqualificazione stanno volgendo al termine. Poi altri quattro in città e due a Spino d’Adda. Prende forma il progetto Housing first, finanziato con fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, fondato sul principio della casa come diritto fondamentale: 715mila euro destinati alla ristrutturazione di nove alloggi, per una nuova modalità abitativa rivolta a persone in condizione di grave fragilità sociale.
Un modello che mette al centro la stabilità dell’abitare come presupposto indispensabile per la ricostruzione di percorsi di autonomia e inclusione che coinvolge l’Area omogenea cremasca. Solo per i tre dell’ex Misericordia sono stati investiti 320mila euro. Un intervento reso possibile grazie all’alleanza tra il Comune di Crema, la Fondazione Benefattori Cremaschi, proprietaria dell’immobile, e la Caritas diocesana di Crema, che ha in carico la gestione e l’accompagnamento sociale degli ospiti. Non si tratta di case popolari, ma alloggi indipendenti destinati espressamente a persone con vulnerabilità o fragilità e che vivano situazioni particolari.
Il progetto si rivolge a chi ha problemi di salute mentale o si trova in condizioni di temporaneo disagio socio abitativo. Non verrà offerta loro solo assistenza, ma anche interventi di accompagnamento e supporto, portati avanti dalla Fondazione Madeo, in modo da favorirne il reinserimento, sia dal punto di vista sociale, sia lavorativo. Tecnicamente si tratta di alloggi modulari, di circa 90 metri quadrati l’uno, con una sala mensa comune che fungerà da ritrovo. Chi ci vivrà avrà una propria autonomia, ma anche un concreto supporto.
«Housing first – sottolinea Fabio Bergamaschi – significa la casa prima di tutto. Questo luogo, la casa, che è la dimensione primaria della cura e della protezione per ogni persona e che quindi non può essere un privilegio, ma un diritto che deve essere accessibile a tutti. Soprattutto in una comunità che gode di un benessere diffuso, che sa crescere e produrre ricchezza, non possiamo dimenticare chi fa più fatica e i suoi bisogni».
Gli appartamenti dell’ex Misericordia saranno a fianco del dormitorio, inaugurato proprio sabato, ma ancora da completare con arredi e rifiniture, prima di trasferire i senzatetto dalla storica sede del San Martino, in via Civerchi. A gestire il rifugio sarà sempre la Caritas diocesana, tramite i propri volontari: 18 posti letto, di cui quattro per le donne, che dovrebbero essere attivati dal mese prossimo.
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