L'ANALISI
17 Dicembre 2025 - 05:10
CREMA - Dopo 14 anni ininterrotti di economie, il 2025 si appresta a passare agli archivi come la stagione del cambio di passo per il Comune, con l’indebitamento delle casse di piazza Duomo tornato a riprendere quota. Non tanto per necessità, leggasi emergenze, quanto per scelta, da declinare come investimenti. Nello specifico, quella di ricorrere allo «strumento» dei mutui, come vengono definiti da chi abbia dimestichezza con i libri contabili, è una decisione funzionale alla concretizzazione delle opere che l’amministrazione di Fabio Bergamaschi ritiene fondamentali. Ed è giusto il sindaco in quota Pd a tratteggiare lo scenario che ha portato, da un’esposizione di poco più di 13 milioni al 31 dicembre 2024, agli attuali 16 e 418mila euro. Che fatti i conti, per i 34.109 residenti in città, significano 481 euro di debito virtuale pro capite, neonati e centenari compresi. Ben inteso, nel 2011 i milioni da restituire erano oltre 42 e quindi la quota puramente aritmetica per cremasco sforava il doppio dell’odierna. Ma come detto, da allora la spending review l’ha fatta da padrona.
Andando con ordine, a condizionare i prossimi anni, sul fronte dei conti municipali, sarà inevitabilmente il ricorso ai prestiti per il consolidamento strutturale del ponte di via Cadorna, oltre che per la realizzazione del nuovo campo da calcio alla Pierina, passando per l’installazione dei pannelli fotovoltaici sulla copertura dell’ex università, destinati ad alimentare la Comunità energetica rinnovabile. Incideranno, rispettivamente, per cinque milioni (con accensione del prestito già avvenuta), per un milione e 350mila euro (finanziamento non ancora in atto e previsto per il 2026) e 715mila euro, in questo caso con istruttoria in corso.
Nel 2027, poi, arriverà il maxi mutuo da sette milioni per il prolungamento della Gronda nord.

«Avevamo annunciato, già un paio d’anni fa, come il contenimento progressivo dell’indebitamento comunale, che certamente indica attenzione nella tenuta del bilancio, fosse arrivato a un punto in cui era opportuno trovare le condizioni per un’inversione di marcia», analizza Bergamaschi.
«Perché il contenimento non rappresenta un’operazione buona in quanto tale, se è fine a se stessa, ma serve a garantire gli equilibri». Fatta la premessa, l’analisi del sindaco entra nel campo della programmazione: «Gli equilibri di bilancio, dopo aver anche contenuto progressivamente e abbattuto il debito nel corso degli anni, possono ora riassestarsi in una logica espansiva. E ciò — la sottolineatura — per andare a finanziare delle opere importanti per lo sviluppo cittadino. Il tema di fondo — rimarca — è che la gestione del bilancio non può assecondare un’unica impostazione, ma deve svilupparsi secondo quelle che sono le esigenze di un dato periodo».
Come dire, il vento della primavera targata Pnrr ha, pian piano, spazzato via il gelo dell’austerità a tutti i costi. «Quindi — la chiosa — essendo riusciti a traghettare, nel corso del mandato, un contenimento del debito importante e soprattutto approcciandoci alla scadenza del 2027 dei due milioni di euro dei Boc (buoni obbligazionari comunali Ndr), diventa oggi possibile svolgere un ragionamento espansivo nelle politiche di bilancio. Una scelta — specifica — rivolta chiaramente a sostenere gli investimenti considerati più importanti».
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