L'ANALISI
MADIGNANO
13 Dicembre 2025 - 09:48
MADIGNANO - «La spesa sociale per i Comuni potrebbe diventare insostenibile». Ad affermarlo è il sindaco Piero Guardavilla, che ha chiamato in causa in particolare i costi del Servizio di assistenza per l’autonomia personale, chiedendo un intervento politico distrettuale. Intervento condiviso da tanti sindaci, che prontamente il presidente dell’Area omogenea, Gianni Rossoni (nella foto), ha messo in campo con una lettera consegnata ai parlamentari Renato Ancorotti e Silvana Comaroli, al ministro per la Disabilità, Alessandra Locatelli e al direttivo di Anci Lombardia.

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«Il servizio è rivolto agli alunni delle scuole di ogni ordine e grado – spiega Guardavilla — in possesso di una certificazione rilasciata dal Servizio Sanitario Nazionale, che attesta il bisogno di supporto con un assistente-educatore. È attivato dai Comuni di residenza del disabile e ha come finalità l’inclusione scolastica e sociale. Nel corso degli anni, la richiesta risulta in costante crescita, con conseguente incremento di oneri a carico dei Comuni, che si trovano a fronteggiarne con enormi sforzi la gestione e con conseguente impatto significativo sui bilanci. Qualora, tale situazione proseguisse ai ritmi attuali, la spesa sociale peri Comuni potrebbe diventare insostenibile».
Da qui la decisione del sindaco di coinvolgere i suoi colleghi del Cremasco e il presidente dell’Area omogenea. «A fronte di tale situazione – prosegue Guardavilla — si ritiene che i Comuni non possano e non debbano essere lasciati soli a gestire la partita, nella quale l’ambito sociale e sociosanitario si integrano con quello dell’istruzione. La questione impatta sulle persone e sulle famiglie più fragili. Per questo, auspico che Regione Lombardia e lo Stato trasferiscano agli enti locali dei fondi specifici finalizzati alla spesa legata a tale tipologia di servizio. Diversamente, sarà impossibile continuare a prendere in considerazione le nuove istanze e a sostenere nel tempo la relativa spesa».
Secondo il sindaco, il diritto alla salute deve intendersi in senso ampio e riguardare anche gli interventi a favore dell’inclusione scolastica. «Risulta non più rinviabile l’avvio di buone prassi che diano agli alunni disabili e alle famiglie una presa in carico globale, continuativa e sempre più personalizzata. Ciò sarà possibile mediante un prezioso lavoro di rete tra istituti scolastici, enti locali, ambito sanitario e privato sociale. Alla luce di queste premesse, ho chiesto che il tema fosse condiviso da 48 Comuni del Cremasco e fosse oggetto di specifica istanza a Regione Lombardia».
Rossoni ha fatto di più: «Ho consegnato ai parlamentari del territorio una lettera approvata nell’assemblea dei sindaci, da inoltrare anche al ministro per la Disabilità. Inoltre, lo stesso documento l’ho portato nell’ultimo direttivo di Anci Lombardia».
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