L'ANALISI
09 Dicembre 2025 - 18:39
I 19 pini marittimi di via Vailate
AGNDELLO - «Non tagliateli, curate l’apparato radicale e fate manutenzione». «Impossibile, costerebbe troppo e non sarebbe comunque sicuro».
Botta e risposta tra opposizione e giunta nell’ultimo consiglio sul caso dei 19 pini marittimi di via Vailate, situati all’interno del parcheggio delle scuole. Verranno tagliati e sostituiti con altre essenze, nell’ambito dei lavori di riqualificazione dell’area di sosta, martoriata dalle radici affioranti.
«Quegli alberi non sono soggetti a rischio sradicamento per le raffiche di vento, sono protetti ai quattro lati, basta potarli regolarmente per ridurre l’effetto vela» sottolineano – dall’opposizione di Comune democratico –: i pini marittimi, per ora scampati alla scalpitante motosega comunale, autrice di numerosi abbattimenti anche di lussureggianti piante autoctone, come quelle antistanti la casetta dell’acqua, sono adulti ma non vecchi, considerato che la vita media di questo tipo di piante è di 200/250 anni.
La giunta ha considerato che il patrimonio arboreo che intende distruggere non è di sua proprietà ma degli agnadellesi? Ha valutato che un patrimonio arboreo di questo tipo non si ricostruisce in pochi anni? Che esempio vuole dare agli alunni delle scuole, ai quali viene insegnato, attraverso le piante, il ciclo della natura e l’importante funzione purificatrice dell’aria che respiriamo?
Le alternative ci sono. «Si può attuare un intervento di contenimento dell’apparato radicale con una potatura selettiva delle radici, arricchimento del substrato, eventuale impiego di teli in propilene e altre soluzioni affidate a società competenti. Che si debba provvedere alla manutenzione degli asfalti, da sei anni trascurata da questa amministrazione è fuori di dubbio, ma che ingenti quantità di risorse pubbliche vengano impiegate per abbattere un patrimonio arboreo di oltre 50 anni è secondo noi un delitto contro natura».
Il sindaco Stefano Samarati dal canto suo ribadisce la necessità dell’intervento. «Nessuna scelta ideologica, ma solo dettata dal fatto che prima di tutto viene la sicurezza pubblica. Abbiamo valutato tutte le alternative possibili, non ce ne sono, a meno di non dover sostenere spese molto maggiori dell’investimento che ci accingiamo a intraprendere. Al contrario il progetto finanziato da Regione risolve in via definitiva la questione. Rifacimento completo del piazzale adibito a parcheggio, sostituzione degli alberi con specie autoctone o naturalizzate, adatte al contesto urbano. Non stiamo togliendo verde, ma ricostruendo un filare più sicuro, più sostenibile e duraturo».
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