L'ANALISI
03 Dicembre 2025 - 05:20
CREMA - Si va verso un incremento del 50% del numero dei nuovi arrivi di Minori stranieri non accompagnati (Msna) accolti nel corso dell’anno nel Cremasco. I conti si faranno tra qualche settimana, ma il trend non lascia molti dubbi. Nel 2024 furono in tutto 27, quest’anno già a fine luglio erano 20.
Al momento, il solo Comune di Crema si fa carico di 42 under 18, oltre a 15 neo maggiorenni. Ovviamente sono compresi anche coloro che erano arrivati in città negli anni passati. Alcuni di loro sono ospitati in strutture ubicate fuori territorio. I ragazzini provengono principalmente da Egitto e Tunisia, poi da Marocco, Guinea e Gambia.
Una tema che richiede massima attenzione e su cui ha fatto il punto l’assessora al Welfare Anastasie Musumary, in un recente convegno del Gruppo antropologico cremasco, servito a presentare il nuovo volume «Confini invisibili», dedicato proprio ai fenomeni migratori e al loro impatto anche a livello locale. Musumary ha redatto una relazione contenuta nella stessa pubblicazione.
«Durante i colloqui con i minori e le attività di verifica presso le strutture di accoglienza, è emersa con crescente evidenza la presenza di legami diretti tra i giovani ospitati e connazionali già presenti sul territorio – sottolinea –: tali connessioni si manifestano attraverso frequenti contatti telefonici, chat di gruppo, incontri organizzati fuori dalle strutture di prima accoglienza e, in alcuni casi, accompagnamenti da parte di adulti fino all’ingresso nelle comunità. Sono stati inoltre segnalati episodi di minori giunti a Crema in possesso di biglietti riportanti indicazioni precise sugli indirizzi delle Forze dell’ordine locali, elemento che fa ipotizzare l’esistenza di una rete informale di riferimento che orienta e facilita l’arrivo sul territorio, anche attraverso passaparola riguardanti le possibilità di collocamento».
Sono in aumento i ragazzini — le femmine che arrivano sono pochissime — che presentano significative difficoltà comportamentali e fenomeni di fragilità minorile. «Condizioni – scrive Musumary – che rendono estremamente difficile il loro inserimento stabile nelle comunità di accoglienza, con conseguente difficoltà di efficacia dei progetti educativi e frequenti episodi di allontanamento volontario. In alcuni casi, i minori manifestano atteggiamenti prevaricanti nei confronti degli operatori e degli altri ospiti, rendendo critica la convivenza all'interno delle strutture».
La gestione dei Msna è in capo a Comunità sociale cremasca, che lavora per conto dei Comuni del distretto. «L’assemblea dei sindaci ha attribuito a Csc la gestione delle attività – conclude l’assessora –: si tratta di un modello operativo basato su una stretta collaborazione tra i Comuni dell’ambito, le forze dell’ordine e il pronto intervento sociale. L’obiettivo è garantire un intervento integrato e tempestivo per rispondere alle necessità di protezione e supporto dei minori stranieri non accompagnati».
Da non dimenticare che associato all’incremento degli arrivi c’è anche un aumento dei costi a carico del Comune. Musumary aveva già fornito le cifre in merito nei mesi scorsi. Nel 2019 la spesa per garantire accoglienza, accompagnamento e assistenza ai minori stranieri non accompagnati era di 68.000 euro. Quattro anni dopo era salita a 357.000 euro. Passati altri 24 mesi, ha raggiunto gli 800.000 euro, oltre dieci volte quanto il Comune garantiva sei anni fa.
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