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Chiusura del ponte di via Cadorna, Bergamaschini: «La giunta preferisce l'imposizione al dialogo»

Nota del capogruppo della Lega dopo la seduta in consiglio comunale: «La nostra mozione snaturata. La maggioranza evita di assumersi impegni concreti per tutelare cittadini e commercianti che verranno danneggiati»

La Provincia Redazione

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02 Dicembre 2025 - 11:00

Malamovida, Bergamaschini: «Centro città in balìa dei giovani violenti»

Il capogruppo della Lega Andrea Bergamaschini e il ponte di via Cadorna a Crema

CREMA - «Nella seduta del Consiglio comunale di ieri si purtroppo consumato un episodio che dimostra, ancora una volta, la scarsa volontà della maggioranza di affrontare con responsabilità e spirito collaborativo un tema che riguarda la qualità della vita e il futuro economico dei nostri quartieri: la chiusura del ponte di Via Cadorna». Lo scrive in una nota Andrea Bergamaschini, capogruppo della Lega di Crema e primo firmatario della mozione presentata dal centrodestra con l'obiettivo di «tutelare cittadini, commercianti e attività economiche che subiranno pesanti conseguenze da questa scelta amministrativa».


«Proprio per questo - continua Bergamaschini -, il nostro testo prevedeva l’istituzione immediata di un tavolo di crisi provvisorio, aperto a tutte le realtà coinvolte: commercianti, artigiani, associazioni di categoria, residenti, portatori di interesse. Uno strumento inclusivo, operativo e pensato per definire soluzioni reali, non dichiarazioni d’intenti. La maggioranza, invece, ha scelto un’altra strada: non trovare un accordo, non migliorare il testo, non accogliere nemmeno le proposte più elementari a tutela dei cittadini. Ha preferito imporre un proprio documento, che snaturava completamente il senso della mozione e soprattutto escludeva le realtà direttamente coinvolte, cancellando ogni riferimento a un tavolo ampio, condiviso e realmente rappresentativo».

«Una scelta grave e politicamente irresponsabile - commenta il capogruppo della Lega -. Con la nostra proposta aveva messo al centro l’interesse dei cittadini e delle attività economiche, proponendo anche indennizzi e misure di sostegno per chi inevitabilmente subirà danni economici certi a causa della chiusura del ponte, come ampiamente evidenziato nel contenuto della mozione stessa e nel testo discusso in aula. La maggioranza, invece, ha ritenuto di non voler dialogare e di voler approvare un documento che evita accuratamente di assumersi impegni concreti».


La nota prosegue con un elenco di quelle che, nell'ottica della minoranza, sono le responsabilità politiche della giunta di centrosinistra: «La gestione del tema del ponte di Via Cadorna è una responsabilità politica piena dell’amministrazione di centrosinistra. Per anni si sono susseguiti rinvii, comunicazioni contraddittorie, ipotesi abbandonate, annunci e retromarce senza mai un percorso definito, trasparente e partecipato. Come ricordato nella discussione consiliare, mai è stata predisposta una soluzione provvisoria, né un attraversamento alternativo, né misure immediate a tutela del tessuto economico locale. Nel frattempo, interi quartieri – San Bernardino, Castelnuovo, Vergonzana – e decine di attività vivono oggi nell’incertezza e nella preoccupazione».

Il minimo che ci si aspetterebbe sarebbe un confronto serio, aperto, costruttivo - continua Bergamaschini -. La maggioranza, invece, ha scelto l’imposizione. Nonostante il comportamento della maggioranza, come gruppo consiliare continueremo a lavorare con determinazione affinché: vengano ascoltati cittadini e commercianti, non esclusi; vengano attivati ristori e misure compensative per chi subirà danni certi; si apra immediatamente un tavolo di crisi vero, non simbolico né ristretto; la gestione della chiusura del ponte diventi finalmente trasparente e partecipata.

«La città merita serietà, non imposizioni. Merita amministratori che ascoltano, non che chiudono le porte al dialogo. E soprattutto merita un’amministrazione che metta al centro l’interesse dei cittadini, non le esigenze politiche della maggioranza» conclude Bergamaschini.

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