L'ANALISI
22 Novembre 2025 - 18:25
Cristiano Manfredini, Andrea Aschedamini, Emma Prevot, Filadelfio Mazzarelli e Cassandra Tomella
CREMA - L'intelligenza artificiale, che non può prescindere dall'avere delle celluline grigie, come direbbe il detective Hercule Poirot, e dal farle funzionare. Le loro, quelle dei tre giovani relatori, funzionano benissimo.
A parlarne questa mattina nella sala Bottesini del San Domenico sono stati il divulgatore Andrea Aschedamini, la ricercatrice Emma Prevot e l'imprenditore Filadelfio Mazzarelli. A dialogare con i tre laureati è stato Paolo Gualandris, direttore del quotidiano La Provincia di Cremona e Crema.
Il tema dell'incontro promosso dall'Avis provinciale, presieduta da Cristiano Manfredini, è stato appunto «Intelligenza artificiale e healthcare: opportunità e trasformazione culturale».
Tra un intermezzo musicale e l'altro di Cassandra Tomella, il focus è stato su come questo strumento innovativo possa essere di aiuto nel settore sanitario. La mattinata, come ha premesso Gualandris, «è stata un'occasione per fare un salto nel futuro e per valorizzare le eccellenze cremasche del presente. Nel campo della salute i vantaggi dell'intelligenza artificiale sono superiori ai rischi. Si potrà intervenire da remoto con maggiori strumenti a disposizione».
Ad Aschedamini è toccato presentare lo strumento: «L'AI avrà l'impatto dell'invenzione della stampa, della macchina a vapore, di Internet e del pc. L'AI non pensa come noi, è solo brava a sistemare i dati in maniera statistica e a restituirci quello che chiediamo. Certe aziende investono capitali per inserire dati. Questo mercato, oggi vale 38 miliardi di euro, nel 2030 ne varrà 180. Immaginate di inserire milioni di dati di Tac al cervello: possiamo avere diagnosi più veloci e più precise. La criticità è se i dati sono affidabili. Per questo, l'essere umano resta indispensabile e l'AI è solo un' assistente».
Mazzarelli ha aggiunto: «In assenza di formazione, questi strumenti possono causare danni. Ne va insegnato l'uso nelle scuole. C'è bisogno di conoscenza sulla tecnologia, soprattutto perché evolve rapidamente. Il settore sanitario è uno dei settori in cui l'AI ha davvero un'utilità; ha senso continuare a investire perché i benefici valgono i costi sostenuti».
Prevot ha concluso affermando: «Un altro settore che dovrà rivoluzionarsi è quello dell'istruzione. Occorre fare in modo che Chat Gpt non venga usato per copiare ma per potenziare l'apprendimento. In ambito sanitario è uguale: i medici devono trovare il giusto compromesso, utilizzando lo strumento senza farsi condizionare. Ancora oggi ci sono dei limiti. Bisogna saper utilizzare l'AI. Il medico deve essere preparato, indipendentemente dall'esistenza dei chatbot».
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