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CREMA. DE.CO.

Salame cremasco con il ‘marchio’ comunale

La commissione guidata da Bordo: «Prodotto di qualità apprezzato anche dai turisti»

Dario Dolci

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18 Novembre 2025 - 21:17

Salame cremasco con il  ‘marchio’ comunale

Filiberto Fayer, Attilio Maccoppi, Annalisa Andreini, Franco Bordo, Antonio Bonetti e Franco Cazzamalli

CREMA - Il salame nobile per far crescere la reputazione e l’economia del territorio. Oggi, martedì 18 novembre 2025, in sala dei Ricevimenti è stata presentata la De.Co (denominazione comunale di origine) del salame nobile cremasco.

Il presidente della commissione, Franco Bordo, affiancato dai membri Filiberto Fayer, Annalisa Andreini, Attilio Maccoppi, Antonio Bonetti e Franco Cazzamalli, ha illustrato il lavoro compiuto per arrivare al riconoscimento.

«Abbiamo fatto molti incontri — ha affermato Bordo — per definire il nostro prodotto e le sue caratteristiche. Chi è interessato può adottare il marchio. Abbiamo ritenuto opportuno lavorare su questo prodotto perché è importante, molto apprezzato e diffuso sul territorio, già di grande qualità. Abbiamo lavorato sulle caratteristiche e sul fatto di dare un’identità al salame nobile. Oggi riceviamo moltissimi turisti che possono portare il nostro prodotto fuori dal territorio e farlo uscire da un mercato ancora ristretto. Abbiamo ancora tanti norcini, anche giovani, che portano avanti la tradizione

Bordo ha poi spiegato i vantaggi della De.Co: «Ci aiuta a raccontare un prodotto di valore, a dare una certificazione di autenticità sull’uso di materie prime locali selezionate. Avremo un marchio distintivo immediatamente riconoscibile. L’identità parla del territorio e dei suoi attori, a partire da chi alleva i suini. La giunta ha approvato la scheda identificativa del salame nobile cremasco. Abbiamo iniziato nel 2023 con la prima festa, evento che sta creando sempre più interesse e passione. Dimostra che c’è un patrimonio culturale, un saper fare che va valorizzato e promosso nel migliore dei modi, dandogli visibilità, suggerendo abbinamenti gastronomici. Sarà un elemento di sviluppo delle nostre attività economiche, una leva strategica per aprire nuovi mercati commerciali, attraverso un’operazione di marketing ben condotta, lavorando con le fiere di settore e con il Distretto cremasco del cibo. Chiediamo al mondo associativo e ai singoli produttori di vederla come un’opportunità

Il vice presidente Bonetti ha poi tracciato la storia del salame e ha illustrato le caratteristiche della scheda identificativa: «Oggi il salame è motivo di convivialità e anche oggetto di gare. È presente spesso in sagre e manifestazioni gastronomiche, oltre che nei ristoranti. Piccole e grandi aziende cremasche mantengono viva la tradizione. Più la filiera è corta, maggiore è la qualità. Ma servono anche manodopera esperta e maestria. Il nostro salame si definisce nobile perché entrano le parti pregiate del maiale. Deve stagionare almeno per 90 giorni. I suini sono allevati nel Cremasco secondo le norme per nutrizione e benessere e devono avere più di 12 mesi

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