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PALAZZO PIGNANO

Patrimoni confiscati: «In questo modo lo Stato vince grazie ai Comuni»

La politica applaude il Comune cremasco, che ha acquisito case e terreni grazie alla legge antimafia

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

14 Novembre 2025 - 05:05

Patrimoni confiscati: «In questo modo lo Stato vince grazie ai Comuni»

PALAZZO PIGNANO - Una vittoria importante per lo Stato. Un successo cremasco, grazie al concretizzarsi della confisca, ai sensi delle leggi antimafia, che ha consentito al Comune di Palazzo Pignano di acquisire a titolo gratuito ben 47 immobili.

«Un esito fondamentale per il paese e per il distretto — sottolinea il senatore di FdI Renato Ancorotti –: adesso è altrettanto importante che queste proprietà vengano messe al più presto a disposizione della collettività, per evitare il rischio che si vada incontro al progressivo deperimento dei beni. La burocrazia ha i suoi tempi, ma conto che appartamenti, box e altri immobili siano utilizzati il prima possibile».

Renato Ancorotti

Nell’ultimo consiglio comunale, l’amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Dossena ha votato a favore dell’acquisizione di 15 appartamenti, con altrettanti box, quattro abitazioni indipendenti, un negozio, due magazzini, oltre a lotti di terreno, su cui sorgerà la nuova scuola materna. La prima finalità sociale sarà mettere a disposizione di famiglie in difficoltà economica alloggi a canone calmierato. Non si tratterà però di case popolari, dunque non si prevedono affitti lunghi, bensì concessioni a medio termine, qualche anno al massimo.

Riccardo Vitari

Gli introiti dei canoni serviranno al Comune di Palazzo per coprire altre spese sociali, da anni in crescita. «Plaudo al fatto che Palazzo Pignano, pur se dopo un lungo iter, abbia infine acquisito 47 beni, parte dei quali utilizzabili come alloggi e che saranno gestiti dai servizi sociali, trasformandosi in risorse per le famiglie in difficoltà. Ciò è determinante nel rallentamento del ricambio generazionale delle organizzazioni criminali — sottolinea il consigliere regionale della Lega Riccardo Vitari —: come membro della Commissione speciale antimafia, anticorruzione, trasparenza ed educazione alla legalità di Palazzo Pirelli, so benissimo che queste azioni, oltre a una finalità pratica, hanno anche un grande valore educativo, perché sono un chiaro segnale che il crimine non paga e ciò che è stato sottratto col malaffare alla parte sana del territorio viene restituito».

Matteo Piloni

Il collega Matteo Piloni (Pd) aggiunge: «Nel prossimo bilancio della Regione, che affronteremo a dicembre, registriamo con favore l’aumento delle risorse destinate ai Comuni di tre milioni di euro. Ma le risorse devono atterrare sui territori, togliendo lacci che rendono difficile il recupero di questi beni. Così come la stessa Regione deve promuovere coi Comuni collaborazioni con l’Aler, con l’obiettivo di gestire questi beni, dal punto di vista della manutenzione e permettendo di utilizzarli come housing sociale, destinandoli a persone e nuclei fragili. O ancora in ambito sanitario, così da metterli a disposizione di medici e infermieri, che potrebbero venire a lavorare sul nostro territorio, facilitati da poter avere un’abitazione. Sono solo due esempi di cosa si potrebbe fare per rispondere concretamente al diritto alla casa».

Fabio Bergamaschi

Fabio Bergamaschi, sindaco di Crema, comune capofila del distretto, sottolinea a sua volta «l’importante segnale di presenza dello Stato, che sottrae terreno alle infiltrazioni della criminalità organizzata, silente ma non per questo assente nel nostro territorio. Il ritorno di questi beni al circuito della legalità — aggiunge — rappresenta un messaggio potente: lo Stato c’è come sistema e ricolloca in maniera socialmente utile quanto acquisito».

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