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Muffa e ratti al velodromo, le minoranze all'attacco

Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia sullo stato di manutenzione dell'impianto riaperto ad aprile scorso: «Una sconfitta per lo sport»

Dario Dolci

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03 Novembre 2025 - 16:47

Muffa e ratti al velodromo, le minoranze all'attacco

CREMA - «Le condizioni del velodromo? Una sconfitta per lo sport». Commenta così il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, composto da Giovanni De Grazia, Paolo Patrini, Emanuela Schiavini e Giuseppe Torrisi lo stato di manutenzione dell’impianto di via IV Novembre, riaperto nell’aprile dello scorso anno e già bisognoso di corpose manutenzioni.

«A seguito delle diverse segnalazioni a noi pervenute da società sportive e da genitori preoccupati, abbiamo effettuato noi stessi un sopralluogo, in concomitanza di uno degli allenamenti di calcio giovanile di Standard e Alba Crema. La prima criticità che ci ha colpito sulla sicurezza dell’impianto è stata la chiusura di uno dei due portoni d’ingresso principali bloccato dall’interno con un pallet di legno contro la maniglia della serratura, in quanto la stessa è fuori uso».

I consiglieri di minoranza fanno poi l’elenco dei problemi da noi già segnalati nei giorni scorsi su queste colonne. «La stele in marmo che ricorda Pierino Baffi si presenta piegata in avanti probabilmente per il cedimento del terreno. Il cemento del pavimento a ridosso del cancellino di accesso alla pista risulta sgretolato; la balaustra in legno che delimita l'anello e che dovrebbero proteggere i ciclisti si è gonfiata a causa delle intemperie; la pista presenta varie crepe e le giunture in resina molle hanno ceduto e in alcune parti c’è uno sbalzo pericoloso per i ciclisti che la percorrono in velocità. Nella parte bassa manca la giusta pendenza, creando così pericolose pozze d’acqua. Sull’anello vi sono diverse presenze di gommatura da pneumatici lasciate da automezzi e in alcuni punti addirittura scarificazioni del manto superficiale».

L’elenco che FdI vuole evidenziare è ancora lungo: «Il maniglione antipanico del cancello di deflusso della tribuna principale, si sta sradicando dalla sua sede; gli spogliatoi presentano macchie di muffa e intonaco scrostato; il pulsante di scarico del water di uno degli spogliatoi è guasto. Il pavimento delle docce è stato posato con la pendenza al contrario tanto che durante l’uso delle stesse l’acqua defluisce direttamente nello spogliatoio. Il sottopasso che dà accesso al campo da calcio risulta allagato. Le scale che portano agli spogliatoi sotto la tribuna, non sembrano essere state aggiornate all’adattamento obbligatorio per i disabili. Aggiungiamo che sono stati rinvenuti escrementi di topi, sintomo di mancata derattizzazione».

Fatto l’elenco, i quattro consiglieri comparano i costi sostenuti alle condizioni dell’impianto: «Il Comune aveva ottenuto un finanziamento a fondo perduto di un milione 832mila euro per ristrutturare il velodromo, soldi pubblici. Sebbene i bandi si concentrino sulla riqualificazione degli impianti, la normativa che regola la sicurezza e l’efficienza di questi luoghi impone che siano fruibili anche da persone con disabilità, mentre le barriere architettoniche restano. Non vorremmo che per mancanza di manutenzione e soprattutto di vigilanza sui lavori non fatti a regola d’arte, ci vadano di mezzo i nostri giovani che si approcciano allo sport. E soprattutto non vorremmo che il velodromo Pierino Baffi tornasse indietro di 80 anni, quando veniva utilizzato come poligono per il tiro al piattello».

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