L'ANALISI
01 Novembre 2025 - 14:46
SPINO D'ADDA - Un appello che il parroco don Alberto Fugazza aveva già lanciato nel 2018, causa una crisi di spettatori che aveva fatto temere una possibile chiusura.
A sette anni di distanza, torna in pericolo lo storico cinema Vittoria, che sorge a fianco dell’oratorio. Si tratta dell’ultima sala parrocchiale sopravvissuta nel Cremasco, una delle poche rimaste nell’intera diocesi lodigiana.
I dati parlano da soli: nello scorso fine settimana si sono avuti tre spettatori il sabato, e sei la domenica. Gli incassi totali sono stati 58 euro (rispettivamente 20 e 38). Numeri impietosi forniti dal sacerdote nel resoconto pubblicato sull’ultimo numero dell’informatore parrocchiale. In pratica, nel cassetto non resta nulla se si contano le spese per la SIAE e il 45% degli incassi che vanno alla casa distributrice dei film. Per fortuna non ci sono costi di personale, si occupano di tutto i volontari, e per il momento non è ancora stato acceso il riscaldamento, ma già così le spese superano gli incassi. Insomma, la gestione non è più sostenibile.
«Dietro ogni proiezione ci sono volontari che dedicano tempo e passione, la manutenzione delle attrezzature, le utenze, le pratiche amministrative. Non si tratta di guadagnarci qualcosa, non è mai stato questo l’obiettivo, ma di riuscire almeno a non rimetterci per poter continuare ad offrire un servizio culturale e sociale alla nostra comunità – scrive don Fugazza – il cinema è sempre stato un luogo di aggregazione, un piccolo presidio di umanità dove si può ancora ridere, emozionarsi e riflettere insieme ma perché questo continui serve un segno concreto di partecipazione: venire a vedere un film, parlarne agli amici e sostenere con la propria presenza un’iniziativa che vive solo se qualcuno la abita. Mi permetto: il sostegno via social serve solo se poi decido di uscire di casa e andare, fisicamente, al cinema. Non vogliamo arrenderci – conclude il parroco – ma neppure possiamo far finta di niente. Se il trend non cambia sarà inevitabile spegnere il proiettore e con esso un pezzo della nostra comunità.»
Dopo gli appelli del 2018 c’era stata una parziale ripresa di presenze. Poi è arrivato il Covid, con i lunghi mesi di chiusura obbligata. La ripartenza è stata faticosa e adesso i numeri sono totalmente insufficienti. La crisi generale del settore, con diverse moderne multisala che certo non registrano incassi da record, non aiuta certo il Vittoria. Serve dunque un cambio di rotta, a partire dagli stessi spinesi. Se hanno a cuore lo storico cinema in centro al paese, dovrebbero riprendere a sedersi in platea con maggiore assiduità.
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