L'ANALISI
31 Ottobre 2025 - 05:05
Gli atleti del Rugby Crema. Foto di repertorio nel riquadro
CREMA - La carica dei 101. Centouno nutrie, tante ne sono state contate, nel campo da allenamento del Rugby Crema in via Toffetti. A denunciare la situazione sono stati i vertici della società sportiva neroverde. Il campo da allenamento è affiancato da una roggia, nella quale i roditori sono perfettamente a loro agio. L’erba del campo, non trattata con prodotti chimici, rappresenta il loro nutrimento ideale. Per questo motivo hanno scavato le loro tane nelle sponde e proliferano a tutto spiano.


«Ormai hanno talmente familiarizzato con gli umani — spiega il dirigente Giovanni Crotti — che stazionano sul campo anche durante gli allenamenti, senza curarsi dei ragazzini che corrono su e giù». La presenza di questi mammiferi, così numerosa e che fa da ostacolo, di per sé sarebbe già un problema, ma non è nemmeno il principale.
A preoccupare i dirigenti e gli allenatori del Rugby Crema è il fatto che le nutrie abbiano eroso le sponde della roggia. «A tal punto — aggiunge lo stesso Crotti — che un albero è già caduto e come società abbiamo dovuto attivarci per farlo tagliare e rimuovere, ma altri quattro al momento rischiano di fare la stessa fine». Se dovessero cadere durante un allenamento, si rischierebbe la tragedia.
I dirigenti hanno già fatto presente il problema al Comune, proprietario dell’impianto sportivo. L’amministrazione ha in corso da quasi tre anni un’azione di contenimento della nutria e ne ha già abbattute più di 15mila, ma il campo da rugby è troppo vicino alle abitazioni e non è possibile sparare. Restano le gabbie, che sono già state posizionate, ma che sono subito state sabotate da qualcuno.
In attesa di una soluzione, le nutrie proliferano indisturbate, le rive vengono indebolite e gli alberi rischiano la caduta. Sempre al centro sportivo di via Toffetti, il Rugby Crema ha dovuto far sistemare a proprie spese la copertura del blocco spogliatoi, dalla quale si verificavano infiltrazioni di acqua piovana e ha scoperto che sul tetto c’è un impianto a pannelli solari, che non è più in funzione.
In merito al problema relativo alla massiccia presenza di nutrie, l’assessore all’Ambiente Franco Bordo ha spiegato: «Siamo a conoscenza della situazione e stiamo valutando come intervenire. Le soluzioni sono due: con le carabine, se ci saranno le distanze di sicurezza dalle abitazioni, oppure con le gabbie». Naturalmente la prima ipotesi sarebbe quella più rapida e immediatamente efficace, mentre la seconda richiederebbe parecchio tempo. «Nel giro di qualche giorno — aggiunge l’assessore — vedremo come muoverci».
Nel frattempo, è ripresa la campagna di contenimento di questa specie invasiva di roditori arrivata dal Sudamerica. «Gli interventi — conclude l’assessore Bordo — sono già ripresi. Per il momento la squadra di cacciatori autorizzati si sta muovendo a nord della strada che porta ai Mosi. Attualmente, dove erano già state effettuate le battute, la presenza di nutrie è ora minima. Nelle prossime settimane vedremo di spostare il raggio di azione dove è più necessario».
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