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RIPALTA ARPINA

Da solo in bici fino a Roma: l’impresa di Davide Vaghetti

Il trentenne, originario di Ripalta Arpina, ha percorso 786 chilometri in sei giorni, tra salite, forature e paesaggi mozzafiato. Un viaggio di 41 ore di pedalata e 25mila calorie bruciate, nato come sfida personale e concluso nella Capitale, in occasione dell’anno del Giubileo

Dario Dolci

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29 Ottobre 2025 - 05:30

Da solo in bici fino a Roma: l’impresa di Davide Vaghetti

Davide Vaghetti in bici a Roma

RIPALTA ARPINA - In sei giorni in bicicletta fino a Roma. È quanto ha fatto il 30enne Davide Vaghetti. È lui a raccontare la sua impresa: «Sono partito da solo per affrontare questa ciclo-avventura da Cavenago d’Adda, dove mi sono trasferito da poco, dopo aver sempre abitato a Ripalta Arpina dove vivono i miei familiari, e sono arrivato a Roma cinque giorni dopo».

Vaghetti illustra il suo itinerario, con tappe che hanno variato tra i 110 e i 166 chilometri: «Il primo giorno sono passato per Casalpusterlengo, Somaglia, San Rocco al Porto, Piacenza, Fiorenzuola, Fidenza, Fornovo Val di Taro e mi sono fermato a Bardone per la prima notte. Il secondo giorno ho affrontato il passo della Cisa, verso Berceto, Pontremoli, Aulla, Sarzana fino ad arrivare a Massa Carrara. La terza tappa mi ha visto attraversare la Versilia, toccare Pisa, Livorno, Cecina, fino a Marina di Castagneto Carducci e San Vincenzo. Il quarto giorno ho proseguito lungo la costa con Piombino, Follonica, Castiglione della Pescaia, Marina di Grosseto, Talamone con pernottamento a Orbetello. La penultima frazione mi ha visto spingermi fino al lago di Bolsena e pernottare a Montefiascone ed infine l’ultimo giorno non poteva mancare la salita al lago di Bracciano, quindi Anguillara, Isola Farnese e l’arrivo a Roma».

In totale Vaghetti ha pedalato per 786 chilometri con un dislivello positivo, quindi salite, di 5.850 metri. «Le ore effettive pedalate sono state 41 – precisa il ciclista amatore – e le chilocalorie bruciate 25mila. Ho forato tre volte, perché il percorso scelto è stato un misto di asfalto e di sterrato».

Il giovane ripaltese spiega la motivazione del viaggio: «È stata una sfida personale, mentale e fisica. Ho scelto Roma come meta perché è una città importante e perché questo è l’anno del Giubileo. Avevo una settimana di ferie e ho deciso di sfruttarla in questo modo. Oltre alla fatica fisica, c’è stata anche quella mentale per il fatto di pedalare in solitudine, soprattutto nei boschi. Una volta arrivato a Roma ho provato una soddisfazione immensa per avercela fatta».

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