Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

ALLARME CAPANNONI DISMESSI

Cimitero di prefabbricati: «Urgente un censimento»

Ladina (Europa verde): «Stima di 200 ‘scheletri’». Rossoni (Area omogenea): «Serve una legge regionale»

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

13 Ottobre 2025 - 05:20

Cimitero di prefabbricati: «Urgente un censimento»

CREMA - Sono almeno un centinaio e in aumento, i capannoni costruiti e praticamente mai utilizzati e dunque in stato di semi abbandono, nel territorio cremasco. Un cimitero di prefabbricati vuoti, a volte sorti in zone industriali, e dunque collocati tra altri che ospitano attività economiche, ma a volte costruiti nel nulla, sopra fertili terreni agricoli, e rimasti lì da 20 o 30 anni senza nemmeno essere completati, tanto che ormai sono in rovina. Due enormi esempi di quest’ultima tipologia di costruzioni si trovano all’uscita dalla città, in via Milano, poche decine di metri prima dell’imbocco della Paullese raddoppiata – intorno a questi prefabbricati è cresciuto un boschetto – e a Dovera, sempre a fianco della superstrada. Un terzo si trova a Madignano, in questo caso nella zona industriale. Anche qui in stato di abbandono.

ladina

«Il dato è il risultato di una ricerca sul territorio commissionata negli anni scorsi – interviene il consigliere comunale di Vaiano Cremasco Andrea Ladina, responsabile provinciale di Europa Verde —: sono convinto che se si facesse un aggiornamento di questa indagine il numero potrebbe essere anche superiore. È la dimostrazione lampante di politiche di sviluppo a lungo disordinate. Una distesa di prefabbricati di fatto mai utilizzati sorti ai margini di molti paesi. Decine di migliaia di metri quadrati di suolo vergine che sono compromessi per sempre. Se contiamo anche i capannoni che ospitavano attività economiche che hanno chiuso per varie ragioni, senza che subentrassero altre aziende, il numero di scatole vuote nel Cremasco raddoppia».

Sono ovviamente tutte proprietà di privati, dunque gli enti locali hanno le mani legate, ma qualcosa si può comunque fare almeno per capire dove siano possibili interventi di bonifica. «Serve subito un nuovo censimento regionale sulle aree dismesse, che venga realizzato provincia per provincia. Per questo come Alleanza Verdi e Sinistra ci stiamo muovendo con i nostri rappresentanti al Pirellone per chiedere che a bilancio vengano stanziati i fondi necessari a rinnovare questo piano – prosegue Ladina –: nel contempo va messo un freno definitivo al consumo di suolo, lo stanno facendo diversi comuni che nei Pgt inseriscono il consumo zero di terre vergini, ma non basta. Bisogna incentivare a livello legislativo e locale il recupero dell’esistente. Madignano è un esempio di come ci possano essere delle vie d’uscita per il recupero di questi scheletri mai completati e ormai degradati. Lo ha spiegato nei giorni scorsi il sindaco Pietro Guardavilla, chiarendo che il capannone da 10mila metri quadrati incompleto da 30 anni, dovrebbe diventare sede di un’impresa cosmetica, con un conseguente piano di recupero dell’area. A preoccupare infine, è anche l’estrema proliferazione di capannoni della logistica che negli ultimi tre anni ha investito il Cremasco, in particolare i paesi a ovest e a nord del territorio, quelli più prossimi all’autostrada Brebemi e al Milanese. Dovera, Pandino, Vailate hanno già visto sorgere maxi strutture da oltre 50mila metri quadrati. A Rivolta ne arriverà una da 110mila.

rossoni

«Una legge regionale per regolamentare questi insediamenti è fondamentale e si lavora in questa direzione – commenta il presidente dell’Area omogenea cremasca Gianni Rossoni –: il problema non è solo quello legato al consumo di suolo agricolo, ma chiama anche in causa la tipologia degli stessi. Oltre alla logistica è infatti in aumento l’interesse da parte di aziende di data center che vorrebbero installare i propri server. Presenze fortemente energivore, peraltro con un impatto quasi nullo sull’occupazione a livello locale».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400