L'ANALISI
12 Ottobre 2025 - 10:38
belpietro, don Burgio, Giletti, Parietti
CREMA - Una giornata pienissima alla 13ª edizione de ‘I Mondi di carta’, il festival culturale in corso al Sant’Agostino.
Ospiti di fama nazionale si sono alternati al microfono della sala Pietro da Cemmo: il direttore de La Verità e Panorama Maurizio Belpietro, don Claudio Burgio, cappellano del carcere per minori Beccaria, Massimo Giletti, giornalista e conduttore televisivo di Storie in diretta, e la carismatica Alba Parietti, una carriera in tv tra conduzione e spettacolo. In sala, il tutto esaurito per ognuno degli ospiti.
Belpietro, intervistato da Walter Bruno, ha concentrato parte del suo intervento sull’impatto dell’intelligenza artificiale nel giornalismo, riflettendo su come sia cambiata la comunicazione e su quanto la velocità domini ormai il modo di informare.
Don Burgio ha invece focalizzato il suo discorso sul lavoro al fianco dei minorenni, in particolare nella comunità che guida da decenni per aiutare i giovani nel reinserimento sociale.
«Non esiste un metodo Burgio e non ho una ricetta – ha esordito rispondendo alle domande di Roberta Schira –: certo bisogna essere capaci di non reagire alle loro intemperanze. Un esercizio di spiritualità. Il Vangelo è non violento».
Impossibile, ha aggiunto, tracciare un profilo unico dei ragazzi del Beccaria: «Arrivano da tutti i contesti sociali e religiosi, specchio della nostra società».
‘Non esistono ragazzi cattivi’ è il titolo del suo libro.
«Bisogna superare le visioni deterministiche dell’Ottocento, quelle della violenza innata. Se mai esistono i ragazzi captivi — dal latino schiavo o prigioniero —, intrappolati in una cultura consumistica che non aiuta a crescere e li mette in difficoltà».
E sul modo di porsi con i giovani della comunità e del carcere, ha ammonito: «Imparare ad ascoltare, prima di giudicare, e non avere fretta».
Massimo Giletti — intervistato da Antonio Bozzo — ha raccontato i suoi esordi alla corte di Giovanni Minoli nella trasmissione Mixer, pietra angolare del giornalismo televisivo italiano. Poi l’addio alla Rai:
«Mi hanno messo fuori quando non mi sono piegato all’aut aut sulle mie inchieste sulla mafia. Ma dalla tempesta è nata una nuova opportunità, grazie a Cairo. Non mi è mai andato di fare del vittimismo, ma c’è un’intercettazione della direzione investigativa antimafia in cui Dell’Utri disse: “Bisogna chiudere Giletti, non è avvicinabile, è pericoloso”. A me basta questo».
Giletti, sotto scorta da quattro anni, continua a lavorare alle sue inchieste sui boss.
«Ho in corso tre processi, ma la vita è questa. Fai le battaglie e le porti fino in fondo, certo ne paghi le conseguenze. La domanda che faccio a questo Paese è: perché i giornalisti che fanno inchieste devono essere sotto scorta?».
La sua critica al giornalismo di oggi mette in luce «l’eccessiva ideologia: l’onestà intellettuale deve essere il punto, altrimenti sei un uomo di parte».
Oggi l’ultima giornata dell’edizione dedicata al tema Voltando pagina:
Alle 11 incontro con Paola Villani, direttrice sanitaria del centro medico fisioterapico e pediatrico cittadino.
Alle 16.30 Alberto Mantovani e Claudio Longhi presenteranno il loro ultimo libro sulla storia letteraria e artistica della medicina.
Alle 17.30 Maria Luisa Pacelli, direttrice dell’Accademia Carrara, parlerà dei capolavori della galleria bergamasca.
Alle 18.30 Anna Zhang, vincitrice dell’ultima edizione di MasterChef Italia, racconterà la sua storia.
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