L'ANALISI
26 Settembre 2025 - 17:09
CREMA - C’erano tutti i sacerdoti della diocesi, questo pomeriggio in Duomo, a dare l’ultimo saluto a don Giacomo Carniti, scomparso mercoledì a 81 anni. E soprattutto c’era il suo coro Pregarcantando, davvero suo, per esserne stato nel 1977 il fondatore, nel periodo in cui era coadiutore in cattedrale. E per averlo diretto, finché la malattia glielo ha consentito. «Ha espresso la sua fede e l’ha trasmessa agli altri, attraverso l’arte musicale», ha affermato il vescovo Daniele Gianotti nell’omelia
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E ha aggiunto: «Ogni buon musicista sa che anche le dissonanze rendono la musica bella e interessante, La pluralità delle voci era ciò che don Giacomo amava. La sua missione è stata quella di insegnare a suonare la nota giusta, che è la parola di Dio».
E riguardo alla riservatezza del sacerdote, il vescovo sottolineato: «Cercava di non manifestare la sua malattia. Non per vergogna, ma per non essere di peso e non rattristare chi gli era vicino».
La celebrazione, avvenuta in una cattedrale stracolma, è stata animata dal coro Pregarcantando, per l’occasione diretto da Alberto Legi, mentre all’organo c’era Francesco Donarini. Don Natale Grassi Scalvini, successore di don Giacomo alla guida della Commissione diocesana di musica sacra, si è occupato invece di guidare il canto di tutta l’assemblea.
All’ingresso in chiesa della salma, il coro ha intonato il Requiem della Missa pro defunctis gregoriana. Prima dell’inizio del rito funebre, il coro ha eseguito un’elevazione in musica, una sorta di concerto spirituale in omaggio al direttore defunto. Gran parte dei canti della celebrazione sono stati brani composti dallo stesso don Giacomo. Dopo l’ultima preghiera, il commiato, la celebrazione si è conclusa con il canto gregoriano In Paradisum, tratto sempre dalla Missa pro defunctis. Una corale di Bach ha infine accompagnato l’uscita del feretro.
La salma, che prima dell’arrivo in cattedrale aveva sostato nella chiesa parrocchiale di Passarera, è stata tumulata nel piccolo cimitero di Rovereto, centro in cui don Giacomo era nato il 15 aprile 1944. Ordinato sacerdote il 28 giugno 1969, don Carniti aveva insegnato solfeggio al civico istituto musicale Folcioni, oltre a possedere il titolo di maestro in musica sacra e di canto gregoriano. Nella Nuova Scuola Gregoria vantava dei trascorsi. Vicario parrocchiale a Chieve dal 1969 al 1973 e quindi in cattedrale dal 1973 al 1990, dal 1999 è stato prima parroco e poi cappellano a Passarera.
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