L'ANALISI
19 Settembre 2025 - 08:37
CREMA - Vegetazione spontanea, comprese piante e arbusti, hanno completamente invaso il Torrione della Madonna, detto anche di Santa Maria. Una delle ultime prestigiose vestigia delle antiche mura venete, che un tempo difendevano la città.
A lanciare l’allarme è Alberto Tuzza, appassionato di storia locale che da mesi ormai collabora con il gruppo di speleologi Brescia Underground nella riscoperta di cunicoli e canali sotterranei del centro storico.
«Ho visitato per concessione della dirigenza dell’Istituto Pacioli il tratto di mura venete ed il Torrione della Madonna, che sono accessibili passando dall’interno del cortile della scuola — chiarisce —: ho avuto la possibilità di verificare le condizioni della struttura e la presenza di eventuali accessi alle cannoniere e ai percorsi sotterranei che si trovano all’interno di quel tratto di mura».
Quello che Tuzza si è trovato davanti non è stato positivo: «Un completo degrado: accesso alle cannoniere ostruito dai detriti, vegetazione spontanea che sta sgretolando la scala di accesso allo spalto superiore e ha invaso la sommità del torrione».
Gli spalti che si affacciano sul parco del Campo di Marte presentano anche un altro problema: «Ci sono le evidenti tracce di interventi murari e demolizioni», conclude.
Tuzza ha intenzione di proseguire in questi sopralluoghi, visitando gli altri torrioni cittadini. «Dei sei, solo tre sono completamente su aree pubbliche, due sono attualmente inaccessibili al pubblico; le strutture murarie sono comunali, ma le aree circostanti sono private, mentre quello di via Stazione è interamente privato. Entro la fine dell’anno ci sarà un incontro con l’amministrazione per valutare la situazione».
In corso contatti con l’assessora al Patrimonio Cinzia Fontana e con il collega alla Cultura e Turismo Giorgio Cardile. «La porta per un confronto è assolutamente aperta», sottolinea quest’ultimo.
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