L'ANALISI
17 Settembre 2025 - 16:26
L'assessore alla Viabilità e Ambiente Franco Bordo e il sindaco Fabio Bergamaschi
CREMA - Un quinto della città diventa zona con limite di velocità a 30 chilometri orari. Sugli 8,8 chilometri quadrati del perimetro abitato di Crema, 1,92 rientrano in questa categoria. Al centro storico, dove da sempre è in vigore questa regolamentazione, si aggiungono altre zone, per un totale di 15 aree in prossimità di scuole, servizi sanitari e pubblici, oratori, chiese, parchi e altri punti dove è frequente la presenza di pedoni e ciclisti. «Non sarà solo il posizionamento di cartelli stradali a stabilirlo — ha annunciato oggi il sindaco Fabio Bergamaschi in sala Galleria, nel presentare i primi passi di questa rivoluzione —: più avanti, anche in base alla disponibilità di fondi, saranno adottate soluzioni viabilistiche come restringimenti di carreggiata e altri accorgimenti che obblighino gli automobilisti a rallentare».
Un piano di ampliamento delle zone 30 messo a punto dal Comune con la polizia locale. «Prima il censimento di quelle esistenti — ha precisato l’assessore alla Mobilità Franco Bordo — adesso l’adozione del provvedimento che diventerà operativo dopo apposita ordinanza della polizia locale. Indicativamente entro fine ottobre. Oltre alla segnaletica verticale obbligatoria aggiungiamo quella orizzontale, compresi ovviamente i segnali di termine zona 30. Al centro storico si aggiunge innanzitutto il quadrante del futuro asilo nido di via Desti-via IV Novembre». Poi il capitolo quartieri e frazioni. «Per la scelta ci siamo basati su criteri della direttiva nazionale, tra cui assenza di marciapiedi, alta frequentazione di pedoni e ciclisti, anomali restringimenti della sede stradale, presenza di uscite carrabili. Buona parte del zona scelte hanno almeno tre dei sette criteri previsti. In centro storico anche sei. Entro ottobre completeremo la sistemazione della segnaletica e accompagneremo questa iniziativa con forme di sensibilizzazione e informazione nelle zone interessate, per richiamare il significato di questo tipo di azione».
Il Comune si adegua così a misure progressivamente adottate in molte città europee e italiane (tra cui Bologna e più recentemente Roma) per aumentare la sicurezza stradale, ridurre l’inquinamento e promuovere una mobilità più sostenibile. L’obiettivo è duplice: diminuire drasticamente il rischio di incidenti gravi, soprattutto quelli che coinvolgono pedoni e ciclisti e migliorare la qualità della vita nei quartieri, grazie a una significativa riduzione del rumore e delle emissioni nocive. «Le zone 30 — ha concluso Bordo — sono il primo tassello di una politica di mobilità urbana nuova, che vuole incentivare spostamenti sostenibili e restituire ai quartieri vivibilità e socialità. Non intendiamo penalizzare chi utilizza l’auto, ma riequilibrare gli spazi: la città non appartiene solo alle automobili, ma a tutti coloro che la vivono. Questa misura ha una forte valenza culturale e sociale: cambiare la mobilità significa cambiare la qualità della vita. Siamo di fronte a una sfida che richiede consapevolezza, coraggio e la partecipazione da parte di tutti».
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