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CREMA. LA RICERCA

Un laboratorio contro il climate change

Dalle fabbriche dismesse al Parco del Moso: le proposte per Crema di 24 studenti top europei

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

17 Settembre 2025 - 05:10

Un laboratorio contro il climate change

CREMA - Studenti da tutto il mondo per ridisegnare la città dal punto di vista ambientale, urbanistico e di recupero delle risorse, a cominciare da quella idrica. Al lavoro dottorandi in architettura, ingegneria e altre facoltà inerenti, 24 in tutto, nell’ambito del progetto summer school ‘Hot- healing our towns’, finanziato dall’Idea league, una rete che unisce cinque tra i più prestigiosi atenei di scienza e tecnologia d’Europa. L’obiettivo di questa scuola è quello di riflettere su come le città di piccole e medie dimensioni possano affrontare in modo sostenibile le sfide dei cambiamenti climatici.

A partire dal caso di Crema, gli studenti hanno esplorato strategie di riprogettazione degli spazi pubblici, con particolare attenzione alla gestione dell’acqua e alla mitigazione delle ondate di calore urbano. Insomma, la città è diventata il loro laboratorio di ricerca a cielo aperto. Per sette giorni i futuri ingegneri, architetti e urbanisti hanno lavorato su cinque temi fondamentali per lo sviluppo futuro di Crema:

  • recupero delle aree produttive dismesse e attive a nord;
  • valorizzazione della rete degli spazi e servizi pubblici tra centro storico e città moderna;
  • rafforzamento del sistema idrico locale, tra fiume Serio e rete di canali;
  • riqualificazione della fascia commerciale e di servizi a sud;
  • tutela e innovazione dello spazio agricolo e paesaggistico, con particolare attenzione al parco del Moso.

Attraverso analisi, sopralluoghi e momenti di confronto con esperti internazionali, gli studenti hanno elaborato proposte innovative per immaginare una Crema più sostenibile, resiliente ed equa. «Siamo orgogliosi che Crema sia stata scelta come città di riferimento per un progetto di tale valore accademico internazionale – sottolinea il sindaco Fabio Bergamaschi –: le proposte degli studenti dimostrano come la nostra città possa diventare un laboratorio di buone pratiche per affrontare il cambiamento climatico e, in generale, la sfida della sostenibilità ambientale. Per l’amministrazione è stato un momento di confronto prezioso e stimolante, avendo come interlocutori studenti europei capaci di applicare una visione alta della trasformazione urbana ed un approccio innovativo. Valorizzeremo questo contributo nella variante al Piano di governo del territorio, che sarà fortemente attenta alle tematiche ambientali».

Poi la presentazione finale del percorso alla casa di Camperia del parco del Serio, con Bergamaschi la vicesindaca e assessora all’Urbanistica Cinzia Fontana e il presidente dell’ente parco Basilio Monaci. «Un’occasione ghiotta, quella dell’incontro/confronto tra noi amministratori e gli studenti del PoliMi che si sono cimentati per una intera settimana nello studio della nostra città. Ci hanno presentato i loro lavori, ci hanno offerto spunti, stimoli e suggestioni interessanti e profondi. Per chi si occupa di pianificazione tutto questo è straordinario, perché ha il sapore della scommessa, della sfida e dello sguardo sul futuro». La Summer School è stata organizzata da Ettore Donadoni, Cristiana Mattioli e Marco Voltini del dipartimento di Architettura del Politecnico, coi tutor Giacomo Ricchiuto e Andrea Benedini. Ha coinvolto esperti di caratura internazionale delle università di Oslo, Delft, Aachen e Parma.

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