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«Le mie schiacciate al college di Chicago»

La 19enne cremasca Martina Diana è studentessa-atleta alla DePaul University

31 Agosto 2025 - 05:05

«Le mie schiacciate al college di Chicago»

CREMA - C’è chi sogna ad occhi aperti e chi vive quel sogno. Martina Diana, pallavolista cremasca classe 2006, è la dimostrazione che i sogni possono diventare realtà. Da qualche settimana Diana è infatti ufficialmente una ‘student-athlete’ della DePaul University di Chicago. «Partire per l’America e frequentare un college è sempre stato un sogno, come lo è un po’ per tutti» racconta la pallavolista. «Qui studio e sport è un’unione ben conciliabile e molto ben gestita dagli allenatori. Essere studente-atleta — prosegue — non è un’opportunità che capita a tutti, è una grande responsabilità rappresentare il college e, da atleti, ne siamo consapevoli. Cerchiamo sempre di dare una buona impressione, ricordandoci che rappresentiamo qualcosa di più grande del singolo e gli altri studenti ci riconoscono come un esempio».

Un’avventura iniziata all’età di dieci anni, quella di Diana nella pallavolo, sotto il suggerimento di papà Mario. «Stavo iniziando la quinta elementare quando papà ha visto che la Volley 2.0 di Crema faceva delle lezioni di prova. Mi spinse ad andare in palestra e seguire un allenamento. Lì incontrai Sara Cinquanta e non ho più smesso. Sara è stata l’allenatrice che ha seguito il mio percorso giovanile a Crema, avvicinandomi anche al ruolo di schiacciatrice che ho tutt’ora».

Una carriera sportiva intensa, che ha visto Diana costantemente impegnata tra sport e scuola, tra un allenamento e un’interrogazione. «Ho frequentato il liceo scientifico Racchetti-da Vinci, concludendolo a giugno con la maturità. Sono contenta del percorso scolastico fatto, anche perché mi ha lasciato amicizie coltivate anche fuori dai banchi di scuola». È fresca di diploma ma non nuova ad ambienti nei quali l’eccellenza è la costante. Tre titoli provinciali, uno regionale, una qualificazione alle finali nazionali conclusa al quinto posto: il grande salto di Diana verso il mondo del professionismo è arrivato con il Vero Volley, squadra di Monza con la quale ha partecipato ai campionati under 16 e under 18, parallelamente «a esperienze con i campionati della serie C e della B2».

Diana confessa che, nei mesi post pandemia ad inizio 2020, «sono stata io a prendere l’iniziativa e compilare il form di autocandidature per atlete sempre aperto sul sito della società. Mi hanno chiamata per una prova e mi hanno chiesto di restare». E poi, l’esperienza bresciana con la Sanitars Promoball. «La stagione 2024-2025 l’ho giocata con la Promoball, squadra con cui ho affrontato il campionato di serie B2 concluso a giugno la promozione in B1».

Arrivata a Chicago a inizio agosto, «lo shock iniziale è stato tanto, siamo partiti a mille tra allenamenti, sala pesi e sessioni video. Anche in palestra il clima durante gli allenamenti è molto diverso: ti senti parte della squadra, ti fanno sentire la forza del gruppo» prosegue Diana. «Tutti sono propositivi, ti spronano a fare del tuo meglio. Quando fai bene qualcosa te lo dicono e se sei in difficoltà ti aiutano a superare il momento».

Oltre a grinta, passione e talento pallavolistico, Diana ha esportato anche un pizzico di scaramanzia, «quel poco che non guasta mai», scegliendo di indossare la maglia numero 13. «È un numero che mi... perseguita. Lo vedo ovunque: negli orari, nelle targhe dell’automobile, sui numeri civici. Qui negli Stati Uniti dicono che porti sfortuna, io invece penso sia il mio numero fortunato e, perciò, ho iniziato a viverlo come tale».

Le lezioni non sono ancora partite «e non so ancora bene quale percorso di studi seguirò. Qui il sistema è diverso rispetto all’Italia: il primo anno c’è la possibilità di frequentare corsi generici, per poi capire cosa si vuole approfondire e in cosa specializzarsi dal secondo anno».

In attesa dell’inizio dell’anno accademico e del campionato, l’esordio con la nuova squadra è già arrivato: «Venerdì 22 agosto abbiamo partecipato ad un torneo e sono stata in campo due set. Quest’anno nel gruppo siamo in molte al primo anno, abbiamo tanto da dare».

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