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CREMA. IL CLUB

In volo da 60 anni

Il gruppo ornitologico cremasco celebra il suo anniversario: memoria e piani futuri. Il presidente Bonizzoni: «La nostra missione è valorizzare la bellezza dei volatili»

Giovanni Ricci

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redazione@laprovinciacr.it

30 Agosto 2025 - 05:20

In volo da 60 anni

CREMA - Sessant’anni di passione per il canto degli uccelli e per l’arte dell’allevamento: l’Associazione Ornitologica Cremasca celebra il suo anniversario, riaffermandosi come realtà unica nel panorama locale.

Nata nel 1965 dall’entusiasmo di un gruppo di amici accomunati dall’amore per i canarini e, più in generale, per il mondo alato, l’associazione è oggi un punto di riferimento per gli appassionati di ornitologia domestica, aderente alla Federazione Ornicoltori Italiani.

Alla guida c’è il presidente Giovanni Bonizzoni, affiancato dal vice Roberto Ziglioli, dal segretario Gianluca Feola e dal suo vice Ezio Cavalli. Accanto a loro, i consiglieri Luciano Alghisi, Alberto Caroniti e Roberto Piloni. Un direttivo che rappresenta generazioni diverse, unite da una passione senza tempo: quella per lo studio e la cura degli uccelli, che diventano compagni di vita, capaci di creare un legame con l’uomo e di richiedere attenzioni, come qualsiasi altro animale domestico.

«Sono alla guida da poco tempo – racconta Bonizzoni – ma la nostra storia dura da sessant’anni. L’associazione è nata con l’obiettivo di promuovere lo studio, il miglioramento e la conservazione del patrimonio ornitologico. Ci impegniamo a creare ambienti stimolanti per i nostri uccelli e a diffondere la bellezza di possedere e osservare volatili di specie diverse. Nei loro comportamenti ritroviamo spesso emozioni che ricordano le nostre. Oggi contiamo poco più di quaranta iscritti, ma il desiderio è crescere ancora».

Il gruppo non si limita alla vita associativa: con Lodi e Pavia sta preparando la seconda edizione della mostra nazionaleSorvoliamo la Bassa Padana’, in programma a Maleo dal 22 al 26 ottobre. Dopo il successo del debutto, la rassegna tornerà con un’esibizione che promette di richiamare allevatori e appassionati da tutta Italia, confermando il ruolo del Cremasco in un circuito che unisce tradizione, natura e passione.

Un traguardo che non è solo memoria del passato, ma anche investimento nel futuro: perché, come insegnano gli ornitologi cremaschi, il canto di un uccello è un patrimonio che merita di essere custodito e condiviso.

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