L'ANALISI
22 Agosto 2025 - 05:20
CREMA - Un filtro ulteriore per la sicurezza verrà realizzato nella provincia di Lodi, che fa da cuscinetto tra il Cremasco e Milano, da dove proviene principalmente la criminalità che agisce nel nostro territorio. Tutto questo grazie ai varchi elettronici che verranno installati a breve sotto la regia di Consorzio.it, la società partecipata dai Comuni del Cremasco. «Per partire con la fase operativa - spiega Cristian Lusardi, area manager di Consorzio.it — si attende soltanto il via libera dalla Prefettura di Milano, che deve stabilire le regole dell’accordo con la Questura di Lodi. Le linee sono già state installate, i tablet già ci sono, così come le sale operative, che sono in via di definizione, e i server».
Tutto è pronto a partire, dunque, sul modello di quanto è già stato fatto nel Cremasco. Inizialmente saranno installate 30 telecamere. «Da noi – precisa Lusardi – il sistema è stato adottato dalla maggior parte dei Comuni, mentre a Lodi i varchi saranno posizionati per il momento solo sulle strade provinciali. I Comuni si aggiungeranno in seguito, se lo vorranno».
La Provincia, il Comune e la Questura di Lodi, insieme all’azienda che realizzerà l’impianto di videosorveglianza, si stanno relazionando con la prefettura di Milano per gli adempimenti finali. Consorzio.it sta gestendo il coordinamento dell’intero progetto, mettendo a disposizione l’esperienza maturata nel Cremasco, che rappresenta un esempio a livello nazionale. I varchi elettronici sono un prezioso strumento tecnologico, ormai indispensabile per individuare veicoli senza revisione o rubati, ma anche per indagini in caso di furti e altri reati commessi sul territorio.
I varchi territoriali interessano 39 Comuni del Cremasco per un totale di 124 telecamere. Una manutenzione costante e programmata garantisce che il sistema di controllo efficace del territorio rimanga efficiente e affidabile nel tempo. I varchi sono attivi dal 2019 ed avevano comportato una spesa di 2,5 milioni di euro. Ogni anno danno informazioni riguardanti circa 180 milioni di veicoli in transito. Quello cremasco è stato il primo impianto a livello nazionale per dimensioni, tra quelli extracittadini, coprendo un’area geografica pari all’area metropolitana di Milano, ma soprattutto il primo sistema tecnologico in cui si è realizzata un’integrazione multiforza e multilivello tra carabinieri, polizia di Stato, polizia stradale e polizia locale. Sono uno strumento nel quale sono integrate le più recenti e avanzate tecnologie per la prevenzione e dissuasione dei reati.
Le telecamere sono posizionate in punti strategici delle arterie di comunicazione del territorio, individuati con il supporto delle forze dell’ordine. Permettono di registrare i transiti dei veicoli sulle principali vie di comunicazione del Cremasco. Le informazioni riguardanti i transiti e le relative immagini vengono contestualmente indirizzate anche alla centrale operativa della questura di Cremona. Il software è in grado di controllare in tempo reale se il veicolo in transito è considerato sospetto e quindi consente di intervenire nel più breve tempo possibile. Inoltre individua i mezzi privi di assicurazione o di revisione trasmettendo, immediatamente la segnalazione alle polizie locali dislocate sul territorio e consente di controllare se il veicolo sia rubato o segnalato all’interno delle banche dati delle forze dell’ordine.
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