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FdI: «Con i dati digitali la privacy è a rischio»

Interrogazione sul monitoraggio dei flussi turistici: «I cittadini devono essere consapevoli». Confcommercio precisa: «Informazioni anonime e aggregate nel rispetto delle normative»

Riccardo Maruti

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rmaruti@laprovinciacr.it

21 Agosto 2025 - 16:13

FdI: «Con i dati digitali la privacy è a rischio»

Il consigliere comunale di FdI, Giuseppe Torrisi, e il direttore generale di Confcommercio di Cremona, Stefano Anceschi. Dietro, un gruppo di turiste nel centro di Crema

CREMA - Numeri da record, ma anche polemiche. Il successo del centro storico come meta di visitatori, certificato dall’Osservatorio Urban Data di Confcommercio, si trasforma in terreno di scontro politico. Se da un lato il sindaco e la maggioranza rivendicano con orgoglio i dati che vedono Crema superare Cremona per presenze turistiche a luglio, dall’altro Fratelli d’Italia lancia l’allarme: «Così si rischia di monitorare i cittadini con sistemi lesivi della privacy». Confcommercio, però, precisa con tono categorico: «I dati sono anonimi e aggregati, nel pieno rispetto delle normative».

FdI ha presentato un’interrogazione che punta il dito contro le modalità di acquisizione dei dati utilizzati dall’Urban Data. Nel mirino, la raccolta attraverso celle telefoniche e sistemi di geolocalizzazione: uno strumento che, pur restituendo una fotografia oggettiva dei flussi, secondo i meloniani rischierebbe di violare i diritti fondamentali.

«Parliamo di informazioni sensibili, il nuovo oro nero dell’era digitale — scrivono i consiglieri Giuseppe Torrisi, Giovanni De Grazia, Paolo Patrini ed Emanuela Schiavini –. I cittadini sanno davvero che i loro spostamenti vengono tracciati? E soprattutto, si è tenuto conto dei minorenni e dei lavoratori pendolari?». L’interrogazione elenca una serie di quesiti al sindaco: se il Comune abbia chiesto il parere del garante per la privacy, se sia stata effettuata la valutazione d’impatto prevista dal regolamento europeo, se sia stato acquisito il consenso per i dati relativi ai minori e quali garanzie siano state adottate contro il rischio di ‘deanonimizzazione’. In altre parole, la possibilità che sequenze di dati anonimi possano comunque ricondurre a persone specifiche.

L’Osservatorio Urban Data è parte del progetto nazionale Cities – Città e Terziario: Innovazione, Economia, Socialità, promosso da Confcommercio. Lo strumento si basa sull’analisi dei segnali delle sim telefoniche per monitorare i flussi pedonali e turistici nei centri urbani, distinguendo tra residenti, visitatori di altre province o regioni, turisti stranieri. I dati, assicurano i promotori, vengono trattati in forma anonima e aggregata, e servono a fornire una mappa in tempo reale delle presenze. Secondo Confcommercio, ciò consente non solo di misurare l’impatto delle singole manifestazioni, ma anche di programmare politiche urbane e commerciali più efficaci: «Conoscere i dati per costruire futuro» è il motto del progetto.

Per FdI, tuttavia, la questione non è solo tecnica ma etica. Nell’interrogazione si legge che «i cittadini devono essere consapevoli se i loro spostamenti vengono utilizzati per fini statistici legati al commercio». Viene citato l’articolo 21 del Gdpr, che riconosce a ogni interessato il diritto di opporsi al trattamento dei propri dati, e si mette in guardia sul rischio di utilizzi futuri: «Se oggi si parla di turismo, domani cosa impedirà che gli stessi sistemi vengano impiegati per altri scopi?». I consiglieri evocano scenari in cui la tracciabilità potrebbe includere pendolari, minorenni o addirittura consentire la ricostruzione delle abitudini quotidiane. Non manca un riferimento alle evoluzioni tecnologiche come i ‘digital twin’, repliche virtuali degli individui che in futuro potrebbero trasformarsi in strumenti di simulazione e previsione ancora più invasive.

Confcommercio Provincia di Cremona rivendica la correttezza delle procedure adottate. «I dati sono raccolti ed elaborati da Wind Tre Business attraverso una piattaforma di data analytics certificata – chiarisce l’associazione –. Sono anonimizzati alla fonte e utilizzabili solo in forma aggregata. Non c’è alcuna possibilità di risalire all’identità dei cittadini né di tracciare i loro movimenti individuali». Il direttore generale Stefano Anceschi sottolinea come l’iniziativa sia già attiva in numerose città italiane, in collaborazione con compagnie telefoniche e istituti di ricerca: «Si tratta di una pratica diffusa e riconosciuta a livello internazionale, che consente di leggere i fenomeni urbani con strumenti affidabili e sicuri. Confcommercio intende rafforzare così il proprio contributo alla crescita del territorio, mettendo a disposizione delle amministrazioni un patrimonio prezioso di conoscenza».

Il dibattito apre uno scenario più ampio, che riguarda il confine sottile tra innovazione e tutela della privacy. Da un lato le amministrazioni locali e le associazioni di categoria intravedono in strumenti come Urban Data una risorsa strategica per pianificare eventi, sostenere il commercio e migliorare l’attrattività dei centri storici. Dall’altro, cresce la sensibilità dell’opinione pubblica sul trattamento dei dati personali, soprattutto quando si parla di geolocalizzazione. La partita ora passa in Consiglio comunale, dove il sindaco Fabio Bergamaschi sarà chiamato a rispondere alle domande di Fratelli d’Italia.

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