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CREMA. I MALI DI SAN BERNARDINO

Bici anche sull’uscio: «Assediati da anni»

Il marciapiede davanti a case e negozi usato come ciclabile ogni giorno

Dario Dolci

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redazione@laprovinciacr.it

15 Agosto 2025 - 08:00

Bici pure sull’uscio: «Assediati da anni»

Ciclisti percorrono via Brescia

CREMA - Tenuti in scacco dai ciclisti. Quando nell’estate 2016 venne completata la ciclabile che unisce Crema a Offanengo, nessuno poteva immaginare che, di lì a breve, sarebbe diventata quella discordia. Il marciapiede a raso di San Bernardino, subito oltre il percorso protetto, viene infatti costantemente invaso dalle biciclette, anche le velocissime a pedalata assistita, con i conseguenti rischi per chi vi ha la porta di casa affacciata. Nonostante i divieti e l’esistenza del percorso alternativo, che piega all’interno del quartiere. E il passare degli anni ha visto i ciclisti prendere il sopravvento sui pedoni, causando criticità.

Tutto ruota attorno al nastro d’asfalto solo pedonale, che dal ponte sul canale Vacchelli porta sino al sottopasso di via Brescia e che sul lato destro lambisce abitazioni e attività commerciali. La segnaletica non lascia dubbi: un cartello blu che impone ai ciclisti di spostarsi sulla strada, dove però transitano le auto. E quindi non tutti lo rispettano e tirano diritto. Molti ciclisti utilizzano il marciapiede per sfrecciare con le loro bici, come detto anche elettriche. E non mancano i monopattini.

Antonio, uno dei residenti della zona, è categorico: «Sfrecciano e causano pericolo ai pedoni. Per non parlare della sera, quando le bici senza fanale sbucano all’improvviso. Durante il periodo scolastico, ci sono ciclisti che suonano persino il campanello per far spostare le mamme che portano i bambini a scuola». E Franco Farina rincara la dose: «I ciclisti pretendono di passare senza rallentare. Il via vai dura tutto il giorno, spesso ci sono persone prepotenti. Per non parlare degli incidenti che sono già capitati all’uscita dai negozi».

Lo conferma Ahmed Fasrghali, che gestisce la pizzeria da asporto: «Il problema lo conoscono tutti. I clienti che escono con i cartoni della pizza devono avere mille attenzioni, perché le bici sfrecciano, qualche caduta non è mancata. Per ora si parla solo di un capitombolo. E poi i bisticci, perché i ciclisti sono convinti di avere ragione». «Invece sono nel torto», rimarca Francesco Cazzamalli: «Manca il buonsenso. Capita spesso che ci mandino a quel paese. Non ci sono i margini di rispetto per le abitazioni e i negozi e non c’è nessuna protezione, solo ansia quando si deve imboccare la soglia. Non c’è un orario particolarmente rischioso, è sempre così. Questo è un quartiere un po’ abbandonato dal Comune, l’erba in via Vittorio Veneto, ad esempio, è cresciuta a dismisura».

Ma Giovanni Zambonelli, un ciclista, spiega: «È irrazionale scambiare un passaggio per i pedoni per una ciclabile. Ma la segnaletica non aiuta. Però questo lungo rettilineo senza curve ti invoglia. In questa via le macchine non vanno piano. È pericoloso essere sulla carreggiata. E tanti ciclisti pensano quindi a evitare di starci. Certo che bisogna usare buon senso e rallentare all’altezza di varie uscite di case e negozi. In caso di incidente, un ciclista magari passa pure nel torto se urtato da un’auto perché non era sulla ciclabile, che è all’interno del quartiere. Forse andrebbe segnalata meglio».

Manuela Boffelli aggiunge: «Portare a scuola i bambini in bicicletta, stando sulla carreggiata dove passano le auto, è davvero rischioso: è una scelta quasi obbligata avvicinarsi alle case. Ma il buonsenso e il rispetto verso gli altri possono aiutare a superare la questione. L’educazione, purtroppo, non è di tutti».

Un marciapiede a livello della strada, senza rialzo o cordoli, è quindi diventato il passaggio della discordia. Il Comune, dal canto suo, il percorso per le biciclette, con tanto di striscia rossa, l’ha creato da tempo. Ma percorrerlo significa allungare i tempi, per chi proviene o è diretto alla ciclabile, quella sì sicura, che dopo il ponte del canale costeggia via Brescia fino al confine di Offanengo.

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