L'ANALISI
04 Agosto 2025 - 05:20
Zaino in spalla, Francesco Miglioli ha da poco terminato il suo dodicesimo cammino, questa volta sulle tracce di San Francesco fino a Roma in piazza San Pietro
SAN DANIELE PO - Zaino in spalla, dentro l’essenziale per viaggiare e l’energia di chi ormai non può più fare a meno di camminare. Francesco Miglioli, classe 1949, di San Daniele Po, ha da poco terminato il suo dodicesimo cammino, questa volta sulle tracce di San Francesco fino a Roma con l’arrivo a San Pietro. Oltre trecento chilometri, da La Verna ad Assisi, e poi dritto verso la capitale, tra le zone più belle d’Italia. Per un’esperienza che, ancora una volta, lo ha toccato nel profondo dell’anima.
«Ho concluso il mio quarto cammino italiano se così lo possiamo definire – spiega Miglioli – ma ne ho fatti anche otto fino a Santiago de Compostela, a piedi e in bicicletta. Queste esperienze creano dipendenza, impossibile fare il primo senza pensare a quello successivo, è una magia che si rinnova, un viaggio spirituale che non si può spiegare, ma che ti cattura nella sua totalità. E l’unica cosa certa è che quando torni, poi pensi immediatamente a quello successivo».
Il primo in assoluto nel 2008 da Barcellona fino a Santiago in bicicletta, poi le esperienze da Saint Jean Pied de Port a Santiago, il percorso portoghese fino a Fatima e ancora da Porto a Santiago, la via della Plata sulle due ruote, il primitivo a piedi. E quelli italiani, quattro in totale, la via Francigena da Lucca a Roma, il cammino di San Francesco da La Verna ad Assisi. E ancora la Francigena da San Daniele Po a Roma sempre in bicicletta e infine quello appena concluso. In solitaria, tra pensieri e riflessioni, ma anche la consapevolezza di non essere davvero mai solo.
«Incontri così tante persone, pellegrini come te provenienti da ogni parte del mondo, che alla fine da solo non rimani mai, se non con i tuoi pensieri. E anche questo è un aspetto che contribuisce alla bellezza di un’esperienza che ti folgora». Dalla Toscana, all’Umbria, fino al cammino laziale.
«Come sempre un percorso bellissimo, i cammini italiani poi offrono scenari molto suggestivi e paesaggi tra natura e arte impagabili. Devo però essere sincero. Quando arrivi a Santiago de Compostela è tutt’altra cosa: senti che hai compiuto qualcosa di speciale, un percorso davvero pensato, voluto e soprattutto quando varchi la soglia della piazza e vedi i tanti pellegrini davanti alla cattedrale sai che anche loro si sentono esattamente come te. L’arrivo a San Pietro, stupendo perché carico di una storia che non ha eguali, è però diverso. Ti confondi con i molti turisti, non sai chi effettivamente ha camminato e faticato per arrivare lì».
Ma alla fine il traguardo è sempre una bella sensazione. «Sì, ti ripeti ‘Anche stavolta ce l’ho fatta’ nonostante le difficoltà, il caldo, che negli ultimi tratti è stato particolarmente intenso, la fatica. Ma ciò che hai vissuto, quello che hai visto, quello che hai provato ripaga di tutto. Ed è poi la molla che ti fa pensare al prossimo cammino».
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