L'ANALISI
26 Luglio 2025 - 21:04
CREMA - Sconfiggere le vertigini, senza gli effetti collaterali dell’esame tradizionale. Vale a dire mal di testa e nausea. Aprendo anche ai più piccoli la possibilità di sottoporsi a test che, di norma, sono a loro poco graditi, per utilizzare un eufemismo. E le visite otovestibologiche, per ricorrere al lessico degli otorini, ossia il primo passo verso la soluzione del problema dei capogiri una volta escluse cause neurologiche o vascolari, sono un migliaio l’anno al Maggiore. Un terzo si concentra giusto in estate. E la possibilità di sfruttare il nuovo sistema ipertecnologico è già dietro l’angolo, in largo Dossena.
«Per poter individuare le cause delle vertigini — spiega Stefano Passerini, il medico al vertice dell’unità di audiovestibologia — può essere necessario effettuare una elettronistagmografia. Ossia l’esame fondamentale per comprendere la funzione del sistema vestibolare. Lo si può eseguire in due modi: con stimolazione calorica, oppure posizionale». Con la prima tecnica, quella più comune, viene introdotta acqua calda o fredda nel condotto uditivo, provocando movimenti oculari, che vengono visualizzati sullo schermo di un computer e analizzati dallo specialista.
«Ma di recente — entra nel dettaglio — ci siamo dotati di un ulteriore strumento, in grado di effettuare il test con la stimolazione posizionale. Grazie al video head impulse, la testa del paziente viene spostata in diverse posizioni, così da osservare come gli occhi rispondano ai cambiamenti di equilibrio. E ciò consente di valutare il riflesso vestibolare, quindi il meccanismo che permette di fissare un punto durante i movimenti rapidi».
Il ricorso alla nuova tecnologia — come detto — non ha il solo vantaggio di rendere l’esame meno invasivo e di ridurne la durata, così che vi possano essere sottoposti, senza difficoltà, anche bambini e in generale «pazienti poco collaborativi». Oltre a coloro che presentino una perforazione della membrana del timpano, o infezioni dell’orecchio. «Non lascia particolari strascichi — aggiunge lo stesso Passerini — come mal di testa e nausea».
Il test sarà realtà, per i cremaschi, dal mese di ottobre. «A seconda della specificità del paziente e dei disturbi che presenti, sarà cura dello specialista scegliere con quale strumento effettuare l’esame», la sottolineatura.
«Le vertigini – rassicura intanto Pasquale Blotta, il primario dell’Otorinolaringoiatria del Maggiore — possono essere un problema comune d’estate. La disidratazione legata al caldo, con eccessiva sudorazione, può infatti influire sull’equilibrio. E anche l’ipotensione legata alla vasodilatazione può esserne all’origine. I sintomi più comuni includono sensazione di rotazione o movimento, nausea, perdita dell’udito e acufene. E in alcuni casi, anche difficoltà nel camminare».
Ma solo se il malessere non sia passeggero, o «interferisca con il regolare svolgimento delle attività della vita quotidiana — consiglia il direttore del reparto — è fondamentale rivolgersi al proprio medico, per essere eventualmente indirizzati a uno specialista».
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