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Arcobaleno, fondi per le mamme vittime di violenza

Da Regione 150mila euro al consorzio. Obiettivo vita autonoma coi figli

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

21 Luglio 2025 - 17:09

Arcobaleno, fondi per le mamme vittime di violenza

CREMA - Un aiuto per 15 madri vittime di violenza, così che possano ricominciare una vita autonoma con i loro figli, lontane dagli abusi di mariti e compagni, trovarsi un lavoro e inserirsi nuovamente nel tessuto sociale. Dalla Regione arriva un finanziamento di 150mila euro in favore del consorzio Arcobaleno, estensore del progetto, in collaborazione con diverse coop cremasche, Caritas, rete Con-Tatto e Centro antiviolenza. Il via dopo la pausa estiva.

«Il progetto risale al 2023 e i tempi per la candidatura e l’ottenimento del contributo potrebbero aver cambiato le carte in tavola. Convocheremo un incontro con tutti gli attori coinvolti per fare il punto della situazione e analizzare i vari casi» sottolinea Cristian Fiorini, responsabile area progettazione e formazione di Arcobaleno. Nel concreto gli operatori si occuperanno di fornire un’assistenza alle madri in termini di formazione al lavoro, ma anche di seguire i loro figli quando saranno impegnate appunto in corsi o in altre attività necessarie per trovare occupazione.

Ci sono poi una serie di contributi economici che vanno da quelli per sostenere le spese logistiche delle donne, ad esempio l’acquisto di un abbonamento per i mezzi pubblici o il corso per conseguire la patente di guida, agli aiuti per l’affitto. «Il progetto andrà avanti per due anni – conclude Fiorini – per consentire alle vittime di maltrattamenti una concreta e definitiva fuoriuscita dalla violenza. Al momento queste madri sono ospitate in centri e comunità protette, insieme ai loro figli».

A livello regionale la misura di sostegno è stata voluta dall’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità Elena Lucchini e sostenuta da risorse per 3 milioni di euro. Sono stati ammessi e finanziati 22 tra progetti e interventi di inserimento, reinserimento lavorativo e di formazione professionale femminile.

Il massimo contributo per ognuno era di 150mila euro e l’iniziativa cremasca ha portato a casa l’intera cifra. «Dopo l’intervento per destinare immobili delle case Aler alle donne vittime di violenza – commenta Lucchini – abbiamo voluto questo bando per l’autonomia economica, un indispensabile tassello del percorso necessario per l’empowerment femminile, obiettivo a livello internazionale, nazionale e regionale».

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