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RIPALTA CREMASCA. LA VIABILITÀ

Ripassano i tir: «Il paese è sotto scacco»

Varchi spenti in attesa del nuovo decreto ministeriale, il sindaco a colloquio con il prefetto

Dario Dolci

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16 Luglio 2025 - 05:20

Ripassano i tir: «Il paese è sotto scacco»

RIPALTA CREMASCA - Il sindaco Aries Bonazza è andato a colloquio dal prefetto, Antonio Giannelli, per cercare di sbloccare la situazione relativa ai varchi anticamion che erano stati messi in funzione a gennaio del 2024. Dopo otto mesi, il decreto del ministro Matteo Salvini sulla regolamentazione degli autovelox, di alcuni dei quali è in discussione l’attendibilità del sistema di rilevamento, aveva costretto il Comune a spegnerli per evitare di rischiare di dover far fronte a ricorsi. «Il nostro — sostiene il sindaco — non può essere classificato come autovelox. Non rileva la velocità dei mezzi, ma ne legge la targa e da quella si può risalire al peso. È un dato oggettivo, non una misurazione. Lo abbiamo fatto presente al prefetto, che ci ha però consigliato di attendere l’emanazione del nuovo decreto ministeriale».

Il sistema di rilevamento del passaggio dei mezzi pesanti, superiori ai 35 quintali, è posizionato lungo la via Roma e serve a filmare chi trasgredisce il divieto di transito. Dal momento dell’entrata in vigore, la rilevazione aveva subito dato i frutti sperati. Prima che i due varchi, in entrata e in uscita, fossero installati, in media transitavano 200 camion al giorno nel cuore del centro abitato, nonostante la presenza dei cartelli di divieto. Quando i varchi erano stati attivati, il transito era calato drasticamente, con una media di 14 mezzi pesanti al giorno. «Adesso che i varchi sono spenti — aggiunge il sindaco — cosa che non tutti però sanno, transitano circa 50 camion al giorno in centro al paese, che mettono a rischio la sicurezza di pedoni e ciclisti, oltre a procurare vibrazioni agli edifici».

Due anni fa, fortunatamente di notte e senza procurare danni alle persone, si era staccato un pezzo di cornicione. D’altronde per chi arriva da Montodine o per chi da Crema ci voglia andarci, l’alternativa all’attraversamento di Ripalta Nuova è fare il giro da Chieve, che è disagevole perché la strada si allunga di parecchio. L’anno scorso, i camionisti avevano cercato una scorciatoia per aggirare i varchi e per evitare di allungare troppo il percorso. Un’idea da definirsi diabolica, se non fosse che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Alcuni camionisti avevano cercato di passare dalla strada della piazzola per i rifiuti che conduce a Moscazzano. Il percorso era stato per un breve tratto allargato nei mesi precedenti. I conducenti dei mezzi pesanti, tuttavia, si immaginavano che fosse tutto così. Invece, superati la piazzola ecologica, avanti trecento metri la carreggiata si restringe. A quel punto, gli autisti capivano che non avrebbero potuto transitare e allora entravano in una cascina per fare manovra e dietrofront. Il punto è che non avrebbero potuto neppure arrivare fin lì, dal momento che anche su quella direttrice c’è il divieto di transito ai mezzi pesanti.

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