L'ANALISI
09 Luglio 2025 - 08:57
CREMA - Seconda e ultima tappa nei quartieri ieri sera per illustrare il progetto di riqualificazione del ponte di via Cadorna. Dopo la serata di venerdì a Castelnuovo, il sindaco Fabio Bergamaschi e l’assessore ai Lavori pubblici Giorgio Pagliari hanno incontrato una quarantina di residenti di San Bernardino nel teatro dell’oratorio. In sala anche diversi esponenti di giunta e opposizione. In apertura il sindaco ha sottolineato come sarebbe stata inutile la realizzazione del ponte provvisorio, «una spesa che, in base agli studi di traffico, non avrebbe portato il beneficio atteso».
Con il progetto di fattibilità tecnico-economica pronto, sono definiti i prossimi passaggi. Qualche mese per arrivare all’aggiudicazione del progetto esecutivo, poi ci sarà la gara d’appalto a invito, in modo da poter contare su imprese di comprovata esperienza. Quindi l’anno prossimo i lavori, con la chiusura programmata per quattro mesi, concentrata in estate, e altri tre a senso unico: 90 giorni prima e 90 giorni dopo lo stop totale.
«Il tutto a fronte dei 12 mesi che si ipotizzavano in passato, una mitigazione importante grazie alla variante migliorativa e al dialogo con la Sovrintendenza. Al momento il cronoprogramma è standard, ma la ditta che vincerà potrebbe migliorare i tempi di esecuzione, grazie a risorse umane e tecnologiche che garantiscano tempi più brevi, ad esempio con i doppi turni di lavoro. In fase di gara potremo prevedere delle premialità».
Il costo dell’opera è di 5,1 milioni di euro, di cui 4.295.389 per lavori e 804.610 per somme a disposizione, finanziati da mutuo ventennale. Pagliari è entrato nel tecnico. «Rimettiamo in sicurezza per i prossimi 200 anni il ponte — ha esordito l’assessore — non è un restauro e se n’è resa conto anche la Sovrintendenza. Un progetto taglia e cuci non avrebbe risolto il problema alla radice. Totale dei lavori un anno, di cui 23 settimane a ponte aperto. Manteniamo le due spalle originali del 1902 del ponte chiodato, sistemeremo l’impalcato, ma ricollocando una parte fedele all’originale». Servirà una gru portuale, grazie a una piattaforma di 1.500 metri quadrati. Avrà un braccio di 60 metri, per smontare e rimontare una parte del ponte.
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