L'ANALISI
09 Luglio 2025 - 05:05
CREMA - Sulla chiave appena estratta dalla serratura compare una patina appiccicosa. Può sembrare un banale fastidio, magari frutto di uno scherzo di cattivo gusto o del caldo estivo che scioglie i materiali. Ma quando quella sostanza – spesso colla liquida, a volte silicone – compare proprio sul nottolino o lungo i bordi della porta d’ingresso, allora la faccenda si fa seria. È un segnale. Una firma. Il marchio discreto di chi, di mestiere, entra nelle case degli altri.
A Trescore Cremasco, negli ultimi giorni, sono stati segnalati diversi casi, ma la stessa modalità operativa è emersa anche in altre zone della città e del circondario. La tecnica non è nuova, tutt’altro: si tratta di uno stratagemma rodato, utilizzato da bande specializzate nei furti in appartamento. Si muovono con metodo, studiando le abitudini delle vittime. E la colla, per quanto minuscola e invisibile, diventa il loro ‘occhio elettronico’.
Come funziona la ‘tecnica della colla’? È semplice. I ladri depositano un sottilissimo filo di colla nella serratura oppure applicano qualche goccia tra stipite e battente della porta. Poi si allontanano e aspettano. Se la colla si secca e resta intatta, significa che nessuno ha aperto la porta nel frattempo. Quindi, presumibilmente, in casa non c’è nessuno. Obiettivo individuato. Se invece la colla viene rotta o rimossa, il messaggio è chiaro: dentro qualcuno c’è, meglio rinunciare al colpo.
Il pericolo di questa tecnica sta proprio nella sua invisibilità: è facile non accorgersene, soprattutto quando si è di fretta. Ma rappresenta un allarme vero e proprio, altro che gesto vandalico. «Se trovate colla sulla porta o sulla serratura – raccomandano da tempo le forze dell'ordine – non ignoratela. Non rimuovetela senza pensarci. Segnalatelo immediatamente. Potrebbe essere il primo passo di un tentativo di furto».
Il periodo estivo, con le sue partenze e le case lasciate vuote per giorni, è terreno fertile per questi sistemi. Ed è per questo che, oltre alle consuete raccomandazioni anti-furto (dalle luci con timer ai vicini 'sentinella') sarebbe utile aggiungerne un’altra: osservare attentamente la propria porta d’ingresso prima di uscire o al rientro. Qualsiasi dettaglio insolito – una macchia, un rigonfiamento, una traccia appiccicosa – può essere un campanello d’allarme.
Chi vuole alzare ulteriormente l’asticella della sicurezza può dotarsi di uno spioncino digitale con memoria. Alcuni modelli registrano video, altri scattano foto. Tutti hanno un vantaggio: permettono di controllare chi si è avvicinato alla porta e quando. Anche a distanza di tempo. Nel frattempo, a Crema e dintorni, la guardia resta alta. La banda della colla potrebbe essere ovunque. Ma la miglior difesa, come spesso accade, comincia da uno sguardo scrupoloso e un po’ di attenzione in più.
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