L'ANALISI
26 Maggio 2024 - 05:00
Il duetto tra Ultimo e il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri all’inaugurazione del parco intitolato al cantautore
«Non conosco coetanei che votino». È impietosa e perentoria l’affermazione di Ultimo, 28enne cantautore romano vincitore del Festival di Sanremo 2018 nella categoria ‘Nuove Proposte’ con il ‘Il ballo delle incertezze’. Un mito per i giovani. Il dito è puntato in direzione della politica «scarsa che non parla ai giovani». Eppure accanto a lui, nel momento in cui proferiva il suo j’accuse, c’era proprio un politico, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, già ministro dell’Economia e delle finanze dal 5 settembre 2019 al 13 febbraio 2021 nel governo Conte II. Gualtieri ha accompagnato alla chitarra il cantautore; in un inedito duetto, si sono esibiti sulle note di ‘Altrove’. L’occasione è stata la recente intitolazione di un parco di San Basilio a Ultimo. La canzone parla proprio dell’area verde dove l’artista trascorreva il tempo con i propri amici di quartiere. È sbagliato liquidare l’affermazione dell’artista con mancanza di senso civico tipica dei giovani.
Ultimo, infatti, ha donato nove panchine al parco per favorire l’incontro tra ragazzi e tra generazioni. Per lui quell’area rappresenta molto più di un semplice spazio verde: è il simbolo di un viaggio personale e artistico, un luogo intriso di memorie e sogni giovanili. La scelta di intitolare il parco a lui non è stata affatto casuale, ma piuttosto un riconoscimento del legame profondo tra l’artista e il suo quartiere d’origine. A parole, però, i giovani sembrano avere molta voglia di dire la loro, un desiderio che viene ahimè frustrato dalla mancanza di ascolto dei politici. Maria Cristina Pisani, presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani, sottolinea che «dall’indagine da noi condotta con l’Istituto Piepoli, emerge una forte attenzione della giovani generazioni nei confronti delle elezioni».
Il dato di partenza è allarmante: alle politiche del 2022 ben il 42,7% dei giovani elettori di età compresa tra i 18 e i 34 anni ha optato per il partito del non voto (contro il 36 per cento complessivo). Un fenomeno, quello dell’assenteismo giovanile, che nel corso di un trentennio è quasi quintuplicato: se nel 1992 si era astenuto il 9 per cento dei 18-34enni, nel 2018 si è arrivati al 38. «In termini di potenziale propensione ad andare a votare, che, come sappiamo, purtroppo non si trasforma integralmente in affluenza - spiega ancora la presidente del Cng -, quella tra i 18 e i 34 anni è la fascia d’età nella quale si registrano dati più elevati di attenzione verso le elezioni europee, raggiungendo addirittura quota 92% contro, ad esempio, il 57% degli over 54».
Trasformare l’alta la propensione al voto certificata da Piepoli in effettiva attuazione del diritto-dovere di recarsi alle urne è compito della politica. Pisani è però scettica: «Sul piano, delle ragioni del non voto, a un generale sconforto nei confronti della politica, che non risparmia neanche le giovani generazioni, gli intervistati tra 18 e 34 anni sono quelli che hanno indicato con maggior forza l’assenza, nel dibattito elettorale, dei temi di loro reale interesse, che li porta a sentirsi trascurati. Questi dati sottolineano la necessità di un maggiore coinvolgimento e attenzione verso le problematiche e le aspettative dei giovani, affinché la loro partecipazione attiva alla vita democratica non si limiti alla sola intenzione di voto, ma si concretizzi in una loro reale affluenza alle urne».
Un’attenzione alle generazioni più giovani, tra l’altro sollecitata anche da Emanuele Orsini subito dopo l’elezione a presidente nazionale di Confindustria come successore del cremasco Carlo Bonomi. Tra le sue priorità per il quadriennio 2024-2028 nel suo piano in dieci punti ha posto una nuova idea a costo zero: lanciare, con garanzie pubbliche, «un piano casa a un costo sostenibile, per i giovani» come presupposto per dare alle nuove generazioni motivi per restare in Italia a costruirsi un futuro. Se si vorrà accettare la sfida di riportare i giovani alle urne, i prossimi dieci giorni di campagna elettorale rappresentano l’ultima spiaggia di una situazione che, più in generale, rischia di essere drammatica: alle ultime elezioni regionali si è presentato alle urne solo il 41 per cento dei lombardi, la percentuale più bassa di sempre.
A livello comunale, i confronti tra i candidati non hanno certo scaldato i cuori. Giovani e giovanissimi nelle liste per le comunali in città e sul territorio non mancano, i partiti si interroghino seriamente sulla necessità di appoggiarne la voglia di esserci, di partecipare, e soprattutto li mettano in condizione di incidere per davvero. In città ci sono ragazzi sui quali contare in entrambi gli schieramenti: nuove intelligenze a disposizione del bene comune, sguardi più freschi su città e paesi e sui loro bisogni, energie da non disperdere.
Nel complesso le liste sono ‘vecchie’. Con un’età media di 46,1 anni è ‘Oggi per domani’, che sostiene la candidatura di Maria Vittoria Ceraso, quella con il dato anagrafico medio più basso tra le 14 ‘squadre’ che partecipano alla corsa elettorale cittadina, con ben nove under 35. I più giovani in lizza sono di Fratelli d’Italia, i 19enni Pietro Andrea Nolli e Nicola Tinon De Bona. Il consiglio agli elettori è certamente quello di dare fiducia anche alle nuove leve della politica, perché, come ci ha spiegato il 22enne Ivan Fumagalli di ‘Cremona sei tu: «In politica servono più giovani, il tema della rappresentanza della gioventù è fondamentale perché le istituzioni possano capire e venire incontro alle nostre esigenze. Conto di essere d’ispirazione per altri giovani come me, vicini e lontani nelle idee, di qualunque colore politico. Dobbiamo scendere in campo ed essere protagonisti delle decisioni sul nostro futuro». E viene da sottolineare quel «vicini e lontani nelle idee, di qualunque colore politico».
Come lui, chiedono di poter dire la loro anche Jessica Ajazi, studentessa universitaria 21enne (lista Ceraso); Ilaria Zotaj, 22 anni, studentessa di Giurisprudenza (Novità a Cremona); il 20enne Carlo Pier Luigi Ferrari, pure studente universitario (Lega); l’educatrice 25enne Michelle Fenoli (Forza Italia); Joseph Bile, studente universitario di 23 anni (Sinistra per Cremona); il 20enne Giulio Villa (Fare Nuova Cremona Attiva); la barista 29enne Beatrice Carrara (Giovetti sindaco); Mattia Gerevini, 22enne studente universitario (Pd); l’operaio Andrea Codella di 23 anni (Cremona cambia musica); Ivan Fumagalli, 23 anni (Cremona sei tu). Non è l’elenco della spesa, ma quello della Cremona che sarà. Sempre che i ‘grandi’ non gli facciano passare la voglia.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris