L'ANALISI
08 Febbraio 2024 - 12:08
I tecnici Tamburo Manitta e Nitti che hanno spiegato lo studio di fattibilità sul raddoppio
PIZZIGHETTONE - Dopo i residenti di villaggio Pirelli, sono stati ascoltati anche quelli di Roggione. A loro volta preoccupati per l’impatto – acustico, paesaggistico ed economico – che il cantiere per il raddoppio ferroviario potrà avere sulla loro vita e le loro abitazioni. L’incontro pubblico, l’altro ieri presso l’oratorio, è coinciso con l’avvio di una petizione che come abbiamo già riferito chiede la revisione di alcuni aspetti progettuali.
Fra il pubblico era presente anche il sindaco Luca Moggi, che è intervenuto per ricordare l’impegno dell’amministrazione, anche con il ruolo di capofila rispetto agli altri territori interessati, fin dai tempi in cui è stata caldeggiata la rimozione dei passaggi a livello, in seguito alla tragedia costata la vita alla pizzighettonese Elisa Conzadori. Per le minoranze consiliari sono invece intervenuti Giancarlo Bissolotti e Claudia Dioli.
Al tavolo dei relatori gli ingegneri Giovanni Tamburo per Rfi, Vito Manitta e Giovanni Nitti per Italferr e Raoul Saccorotti quale coordinatone del dibattito pubblico aperto sul raddoppio. I tecnici hanno illustrato per l’ennesima volta il progetto di fattibilità, ricordando le principali obiezioni sollevate dai territori. Sono state quindi ribadite dai cittadini stessi: rumori e vibrazioni spaventano chi a Roggione vive da anni. Preoccupazioni legate sia al cantiere sia al successivo incremento dei transiti di convogli. Una cittadina ha anche contestato il cavalcaferrovia previsto, alto 10-12 metri: «A causa della sua vicinanza le abitazioni subiranno una forte svalutazione».
Altre domande hanno riguardato i limiti di velocità dei convogli, gli espropri, la viabilità alternativa, la durata dei lavori che rischia di essere molto ampia. I tecnici hanno dato già alcune risposte, spiegando ad esempio che il sottopasso caldeggiato da alcuni cittadini sarebbe «irrealizzabile» perché storicamente l’area può essere soggetta a possibili inondazioni. É stato infine ribadito, come fatto nei giorni scorsi a Pizzighettone, che saranno condotte tutte le indagini necessarie sulle valutazioni dei rischi. Anche acustici.
Al termine del confronto Saccorotti ha nuovamente invitato la cittadinanza ad inviare le osservazioni entro il 15 febbraio tramite il sito dedicato: www.dpcodognopladena.it. Oppure scrivendo a: Info@dpcodognopiadena.it. Nel frattempo, per firmare la petizione, entro il 12 febbraio, è possibile recarsi presso la farmacia Ferrari di via Montegrappa, al distributore carburanti di Luca Pesenti, al negozio di elettronica ditta Capelli. Fra le richieste di variante proposte tramite la raccolta firme ci sono la realizzazione di una nuova stazione e, in alternativa, l’allargamento del tracciato sfruttando l’ex Genio militare.
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