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Rogo, scritte e minacce: responsabili «braccati»

Il sindaco Giuseppe Torchio: sappiamo chi sono, accettino la strada del confronto

Pierluigi Cremona

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pierluigi.cremona@virgilio.it

03 Gennaio 2023 - 17:52

Rogo, scritte e minacce: responsabili «braccati»

BOZZOLO - Sono stati identificati, interrogati con convocazione dei genitori presso la caserma dei carabinieri di Bozzolo e segnalazione alla Procura dei minori, i presunti autori delle scritte offensive apparse il primo gennaio su alcuni pali di cartelli stradali di via Valcarenghi a Bozzolo. A spiegarlo sui social network è lo stesso sindaco Giuseppe Torchio, nel commentare l’articolo de La Provincia, rispondendo ad alcuni cittadini indignati.


«Talvolta i tempi non sono celeri ma il lavoro procede anche sul fronte delle azioni e delle misure di recupero, con difficoltà perché molti non vogliono intendere e si ritengono protagonisti di una sfida alle istituzioni che, invece, cercano il confronto ed il dialogo. Forse e per l’ennesima volta non vale tanto la pena di ricordare che la loro scheda o fedina si sporca, che, così facendo, sarà più difficile per loro in futuro trovare lavoro, ma che, da persone mature, dovrebbero accettare la strada del confronto e del dialogo per poter vivere meglio loro e tutta la comunità», ha precisato.


Al momento nulla di ufficiale emerge dalla comando Compagnia dei carabinieri di Viadana, anche se l’individuazione e la confessione dei colpevoli potrebbe essere questione di ore. Le indagini stanno procedendo in maniera spedita. La mano che ha colpito nella via – una delle principali del paese – è sicuramente la stessa, dato che la calligrafia è identica su tutti i pali. Probabilmente una volta arrivati ai colpevoli delle scritte ingiuriose si potranno scoprire anche gli autori dell’incendio che, la notte di San Silvestro, ha distrutto alcuni cassonetti dell’immondizia rovinato una parte del muro del negozio Yi Hao di via Lombardia.


Nel frattempo, è emerso che anche in altre zone del paese sono state viste scritte offensive, indirizzate sempre alle stesse persone e alle stesse cariche istituzionali. Una in via Arini, e diverse in piazza Belfiore, nei pressi del distributore di benzina. Probabilmente gli autori ignorano la gravità di quanto fatto e solo quando dovranno risponderne davanti alla giustizia lo capiranno.

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