L'ANALISI
28 Agosto 2025 - 17:07
Venerdì 19 settembre, alle 16.30, l’appuntamento "Books&Tea" ospiterà Simone Fappanni, storico dell’arte e critico, che presenterà il suo libro “Ti racconto Artemisia Gentileschi. L'artista del tèlos”.
Il volume offre un affascinante ritratto di Artemisia Gentileschi, una delle figure più importanti del barocco italiano. Attraverso la biografia dell'artista, l'autore esplora non solo l’aspetto artistico, ma anche la lotta personale e la determinazione che hanno caratterizzato la sua vita.
Un incontro arricchito dalla presenza di Mara Conserva ed Enza Longo, che dialogheranno con l’autore.
Il volume propone un profilo biografico dell'affascinante figura di Artemisia Gentileschi, pittrice barocca di origine romana la cui vicenda artistica e umana negli ultimi decenni è tornata con forza al centro dell’attenzione sia storica sia culturale.
Il testo, corredato da numerose tavole che riproducono i quadri dell’artista, si inserisce in quel filone di divulgazione storica volto a rendere più fruibile, anche per un pubblico meno specialistico, la complessa parabola della vita di una delle poche artiste donne riconosciute nel panorama italiano e internazionale tra XVI e XVII secolo. S’inizia dall’infanzia di Artemisia, trascorsa nella bottega del padre Orazio Gentileschi, anch’egli pittore stimato e attivo in Roma in un periodo di grande fermento artistico.
Un’attenzione particolare è riservata alla formazione della giovane artista, che, sin dalle prime opere, dimostra non soltanto talento, ma soprattutto una spiccata capacità di cogliere la drammaticità dei soggetti e delle situazioni, probabilmente favorita dall’intenso clima culturale e intellettuale nel quale è immersa. L’autore affronta con attenzione il nodo cruciale della biografia di Artemisia: la violenza subita da Agostino Tassi e il celebre processo che ne conseguì. Questo evento costituisce un punto di svolta sia nella vicenda esistenziale dell’artista sia nella sua produzione pittorica. Il racconto è saldo sul piano documentario e analitico, evitando inutili morbosità e offrendo uno sguardo attento alla complessità psicologica della protagonista. Il processo viene descritto non solo come uno scandalo dell’epoca, ma come un evento che ha inciso profondamente sull’identità artistica stessa di Artemisia. Il testo si sofferma sulle principali opere dell’artista, che vengono inquadrate nel loro contesto storico e iconografico.
Si evidenzia l’evoluzione dello stile di Artemisia, dalla fase più prossima al caravaggismo fino alla maturità, caratterizzata da una maggiore autonomia e da un uso della luce e del colore che la distinguono nettamente dai colleghi e dalle colleghe sue contemporanee. Particolare interesse riveste l’analisi di dipinti come “Giuditta che decapita Oloferne” e “Susanna e i vecchioni”, opere che — oltre al raffinato virtuosismo tecnico — vengono lette come metafore della resilienza personale e intellettuale della pittrice. Uno degli aspetti cruciali sviluppati nel libro concerne la ricostruzione dei viaggi e dei soggiorni della pittrice, dalle tappe italiane (Roma, Firenze, Napoli, Venezia) fino all’esperienza inglese, che si rivelò fondamentale anche per il consolidamento della sua fama internazionale. In questi passi emerge la capacità di tratteggiare non solo la dimensione intima dell’artista, ma anche il fitto intreccio di relazioni, committenze e influenze che determinarono il suo successo nonostante le oggettive difficoltà di essere donna in un ambiente fortemente maschile e patriarcale.
Ingresso libero.
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