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Giovanni Fasani: "Cremona 1892-1942. La città che cambia"

Incontro culturale dell'Università della Terza Età e del Tempo Libero APS

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25 Marzo 2025 - 11:30

Giovanni Fasani: "Cremona 1892-1942. La città che cambia"

Giovedì 27 marzo, alle ore 16, nella Sala conferenze della Società Filodrammatica cremonese, nell'ambito degli incontri culturali dell'Università della Terza Età e del Tempo Libero APS, Giovanni Fasani perlerà di "Cremona 1892-1942. La città che cambia", con proiezione di immagini.

La demolizione delle porte e della cinta muraria tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, accompagnate dalla costruzione e dal restauro di molti edifici, spesso in stile Liberty, provocò importanti mutamenti nel tessuto urbanistico di Cremona modificando l’aspetto esteriore di alcune delle vie principali sia all’esterno che all’interno della antica città medioevale.

Ricordiamo, tra l’altro, che questi cambiamenti erano stati di poco preceduti dalla infelice demolizione della chiesa di San Domenico creando un vuoto nella trama della città riempito dai nuovi Giardini pubblici. Nel nostro percorso ci avvarremo di importanti testimonianze come il volume “Liberty a Cremona” di Elia Santoro e la serie di articoli sul Liberty di Mariella Morandi pubblicati su Cremona Produce tra il 2011 e il 2012.

L’abbattimento delle mura e delle porte e l’apertura di nuove vie di comunicazione (basti pensare al nuovo ponte sul Po) erano dettati, secondo i fondamenti di urbanistica del tempo, da nuove esigenze di viabilità, legate al cambiamento e all’aumento dei veicoli che circolavano dentro e fuori il centro storico. Questo favorì l’espansione delle periferie e ai suoi margini si crearono nuovi insediamenti, soprattutto commerciali e industriali, accompagnati dalla costruzione di nuovi edifici abitativi, che all’epoca, come già sottolineato, erano spesso caratterizzati proprio dallo stile Liberty.

Il nostro percorso per immagini sarà improntato alla rivisitazione di fotografie e vecchie cartoline, che rimangono le uniche testimoni dei profondi mutamenti della città. Non arriveremo a descrivere i cambiamenti ancora più devastanti del centro storico legati al periodo fascista, che pure sono stati oggetto di numerosi studi di architetti importanti come Michele De Crecchio e Massimo Terzi.

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