L'ANALISI
10 Giugno 2024 - 19:34
Un progetto di Ermanno Cristini in conversazione con Giancarlo Norese.
Sabato 22 giugno dalle 11 alle 18, presso Casa Scaglioni, Castelponzone (CR):
Susanna Baumgartner, Cesare Biratoni, Valentina Bobbo, Sergio Breviario, Valentino Canclini, Lucia Cappellazzi, Umberto Cavenago, Barbara Colombo, Ermanno Cristini, Emma Damiani, Oppy De Bernardo, Massimo De Caria, Al Fadhil, Luca Fantasia, Dino Ferruzzi, Giulio Lacchini, Silvia Listorti, Mauro Maffezzoni, Claudia Mangone, Microcollection, Cecilia Mentasti, Giancarlo Norese, Bertille Ogier, Luisa Turuani, Olivia Vighi
“ I re non toccano le porte, non conoscono questa felicità”, osservava Francis Ponge; noi non abbiamo servitori e corti ma spesso le nostre mani sono paralizzate, atrofizzate da una realtà che ci si presenta quasi esclusivamente sotto forma di immagine. Nel regime della pura virtualità la nostra attenzione nei confronti delle cose è direttamente proporzionale alla loro visibilità. La società della trasparenza, che è appunto la società dell’immagine, ci ha fatto perdere l’attitudine a guardare, a “toccare” attraverso lo sguardo, entro un tempo rallentato, ciò che è marginale, infinitamente piccolo, apparentemente insignificante e spesso presente per il tramite di un’assenza.
Gli spazi in cui si svolge questa mostra hanno conosciuto le porte e la felicità delle mani che le toccavano, e sono la forma di un’assenza nutrita delle tracce di una vita che è stata. Segni della memoria annidati nella marginalità di ciò che resta degli spazi domestici, ma pronti a offrirsi ad una risignificazione quando si attivi il loro potenziale di senso.
Il luogo di tale potenziale è in quella “terra di nessuno” dove gli oggetti, perdendo la loro natura pratica, la loro utilità, diventano cose, ovvero ci si offrono nel ventaglio dei loro significati affettivi; segni connotativi che rendono possibile l’abitare anche quando esso non è più dato come funzione.
Questa mostra di un giorno e per un giorno si propone di abitare gli spazi inabitati invitando gli artisti a “toccare le porte”, ovvero a intervenire all’insegna della discrezione e quasi in punta di piedi con piccole installazioni, azioni, oggetti, suggeriti dai luoghi e ricavati dai luoghi per far parlare la memoria attraverso le sue “marginalità”, i piccoli segni del tempo trascorso.
Alla base c’è la fiducia nelle parole di Orhan Pamuk che tanto ci ha detto del potere evocativo degli oggetti quando diventano cose: “i veri musei sono dei luoghi dove il tempo si fa spazio”.
La mostra di un giorno per un giorno è una costellazione di interventi all’interno di Casa Scaglioni che avranno luogo dalle 11 alle 18 in una dimensione quasi laboratoriale e in uno spirito conviviale di “festa”.
L’ingresso è libero dall’inizio della manifestazione e per tutta la sua durata.
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