L'ANALISI
30 Agosto 2025 - 12:07
CREMONA - È già una Cremo da record. Mai da quando esiste la Serie A si erano vinte le prime due di campionato. Nel '22 per fare 6 punti c'erano volute 13 giornate. Per vincere una partita addirittura 24. E mai si era stati in testa, né dopo due giornate né mai.
Non è certo una Cremo noiosa, come spesso finiscono per essere le squadre che vincono. Dopo i bagordi di San Siro, il primo scontro diretto col Sassuolo è stato una matrioska di sensazioni impietose. Il tifoso si è sentito come si devono sentire gli aspiranti astronauti della Nasa quando vengono ficcati in quelle specie di centrifughe per allenarsi ai voli stellari. Ed è uscito dallo Zini con lo stomaco fra le orecchie e il cervello nelle scarpe, ma felice.
La Cremo ha vinto ancora, certo per farlo ha preso una strada non consigliata da Google maps, ma alla fine è stato ancora più bello così. Mezzoretta abbondante di calma apparente, con i soldatini delle due schiere allineati e coperti. E poi si è improvvisamente illuminato il Luna Park di via Persico 19. Cremo che colpisce due volte in due minuti, Vidipì dall'angolo manda in gol Terracciano, Zerbin infila in area il rasoterra che Sanabria e Vazquez in qualche modo trasformano nel secondo gol. Il Sassuolo va vicino a riaprirla con Berardi che trova Audero in vena da Nembo Kid, e Pinamonti che trova i legni.
Passati i momenti di buriana, secondo tempo che sembra in controllo. Appunto, sembra. Perché dopo aver rischiato di prendere gol da Sanabria il Sassuolo, anche grazie ai cambi, trova il modo di far valere il suo tasso tecnico, la Cremo va in sofferenza e becca: Pinamonti castiga l'anticipo mancato di Baschirotto e Berardi dal dischetto castiga il fallo gratuito di Grassi.
Tutto da rifare, ma come? Per rianimare la Cremo ci vuole una scossa elettrica, e quella arriva dalla panchina. Entrano un ragazzo di nome Manuel che doveva fare la valigia e un ragazzo di nome Romano che mette per la prima volta i tacchetti nell'erba della Serie A.
La partita si è ormai abbandonata alle onde del destino, e altro che onde, sono cavalloni. Gol annullato a Okereke di qua, gol sfiorato da Iannoni di là, ma quei due ragazzi ai cavalloni ci montano in groppa. Romano schizza via da un angolo avversario e dà a Manuel la palla della vittoria ma il primo round lo vince il portierone del Sassuolo che, chiamandosi Muric, ha il nome in testa. Ma Romano ha deciso che una cosa speciale come il debutto in A va celebrato e un pari in casa non gli basta, così si inventa un secondo round, rubando una palla persa e guadagnando rigore, è il minuto 93 il minuto dei verdetti senza appello ma Manuel non trema e stavolta è lui a convincere la giuria della sorte e il suo rigore rimanda lo Zini in quel provvisorio ma dolcissimo paradiso del pallone che si chiama vittoria.
Adesso c'è la sosta e c'è anche la fine del mercato, vediamo se arriva Vardy e chi altro, vediamo chi parte oltre al Casta che lascia il grigiorosso dopo sette anni e merita di essere salutato come si deve anche in un momento di euforia generale. Vai Cremo, goditi qualche giorno di vacanza, saranno vacanze speciali, e dato che un bel po' di merito va a Romano Floriani, saranno naturalmente vacanze romane.
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