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LA STAGIONE DI INFINITY 1

I Negrita si raccontano fra passato e presente

Concerto fra vecchi e nuovissimi brani della band aretina. Il pubblico lascia le sedie e balla

Luca Muchetti

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13 Dicembre 2025 - 08:27

CREMONA - Canzoni per chi non si sente più rappresentato da nessuno. Il rock dei Negrita è arrivato ieri sera all’Infinity 1 con un concerto diviso fra passato e presente. Il cuore dello spettacolo è costituito dai pezzi dell’ultimo album ‘Canzoni per anni spietati’ — il più sociale dei dischi pubblicati dalla band di Arezzo fin qui —, ma la lunga scaletta proposta si è persa fra ballad e sfuriate rock di una carriera iniziata nel 1994 e ancora lontana dall’esaurirsi.

Schierati sul palco e con le chitarre elettriche spiegate fin dal primo minuto di live, i Negrita infilano in sequenza ‘Nel blu (lettera ai padroni della terra)’, ‘Radio Conga Il libro in una mano, la bomba nell’altra’, ‘Noi siamo gli altri’ per poi tornare indietro nel tempo con ‘In ogni atomo’.


«Per comporre i pezzi dell'album nuovo, Bob Dylan è stato un faro: per questo motivo gli abbiamo dedicato un brano che si intitola proprio ‘Song to Dylan’. Ma è un pezzo che è anche una narrazione di quello che avviene negli ultimi anni nell’occidente italico», spiegano prima di attaccare Song to Dylan, altro capitolo della loro pubblicazione più recente. Il pubblico abbandona le seggiole a metà serata, quando i riff di ‘Cambio’ e poi ‘Mama Maè’ si fanno strada segnando il ritorno ai suoni più grezzi e anni <strong;novanta< strong=""> della formazione di Paolo ’Pau’ Bruni, Enrico Salvi e Cesare Petricich.</strong;novanta<>

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«Ricordiamoci che se l’umanità è morta, è morta a Gaza», aggiunge Pau prima di ‘Bambole’, un altro classico ripescato dai primi anni Duemila, un altro brano di quelli che fanno lievitare il calore del pubblico. Poco dopo è la volta di ‘Lontani dal mondo’, canzone datata 1994 e attraversata da romantici ricordi di gioventù. Diviso in due tempi separati da una pausa di soli cinque minuti, il concerto mescola le atmosfere più sudate dei live in arena con momenti in cui i Negrita si avvicinano a una dimensione più teatrale e raccolta. Ne scaturisce una serata che parte raccontando, in musica, la mediocrità e l’orrore dei tempi cupi di questi ultimi anni, per esorcizzare poi a colpi di chitarre e batteria paure e depressioni, lasciando il cuore di chi esce dalla sala con il cuore un po’ più leggero di prima.
L’energia dei Negrita mancava da tempo a Cremona: il loro ultimo concerto a Cremona si tenne nel 2019 in piazza del Comune, mentre il cantante passò nuovamente in città nel 2021, in occasione dell’inaugurazione della mostra delle proprie opere alla galleria d’arte PQV di corso Matteotti, nelle sale di palazzo Fodri, nell’ambito del Porte Aperte Festival.</strong;novanta<>

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