L'ANALISI
IL MEDICO RISPONDE: IL VIDEO
21 Settembre 2024 - 19:21
CREMONA - Protagonista della rubrica ‘Il medico risponde’ è la dottoressa Giusy Chiarelli, nefrologa e responsabile dell’Ambulatorio ipertensione dell’Ospedale di Cremona.
Che cosa s’intende per ipertensione?
«Intendiamo una condizione caratterizzata da un aumento cronico dei valori di pressione arteriosa rispetto ai valori normali. Si stima che in Italia ci siano almeno 15 milioni di pazienti ipertesi. È un fenomeno in continuo aumento che coinvolge anche i più giovani e gli adolescenti. Tende ad aumentare con l’età e nelle donne dopo la menopausa. È importante sottolineare che il 27-30% degli ipertesi non sa di esserlo perché non ha mai misurato la pressione arteriosa».
Chi sono i soggetti a rischio?
«La maggiore parte delle forme di ipertensione è da ricondurre alla cosiddetta ipertensione essenziale. Meno del 10% dei casi è ipertensione secondaria, ossia causata da altre patologie quali quelle endocrinologiche, renali, da ricercare nei pazienti sotto i 40 anni e resistenti alle terapie per ciò che riguarda l’ipertensione essenziale. Le classi di rischio sono pazienti che hanno famigliarità, abituali fumatori, in sovrappeso o obesi, dislipidemici, che hanno già avuto un evento cardiovascolare, con problematiche renali».
Perché l’ipertensione arteriosa è spesso definita killer silenzioso?
«È definita così perché, come si diceva prima, il 27-30% della popolazione ipertesa non sa di esserlo perché non dà manifestazioni e ha per bersaglio vari organi: il rene, il cuore, l’occhio, l’encefalo. Tocca a noi clinici, con esami ematochimici, urinari, strumentali andare a cercare il danno subclinico. Va sottolineato che se l’ipertensione non è ben trattata e sotto controllo può causare eventi cardiovascolari come l’infarto del miocardio, lo scompenso cardiaco, l’insufficienza renale cronica, l’ictus».
È possibile fare prevenzione e quali sono le buone pratiche da attuare?
«Innanzitutto modificare lo stile di vita. Controllare il peso corporeo, controllare la dislipidemia e smettere di fumare. Moderare il consumo di alcolici, ridurre il sale nella dieta quotidiana, ossia non più di 5 grammi di sale da cucina, un cucchiaino, nelle 24 ore. È in aumento nei più giovani proprio perché si ha una crescita dell’obesità tra gli adolescenti che hanno uno stile di vita spesso sedentario e l’abitudine al fumo».
Come viene gestita in Asst?
«Esiste un Ambulatorio ipertensione, situato al sesto piano, lato destro, completamente gestito dalla nefrologia. Si accede con impegnativa del medico curante. Valutiamo il tipo di ipertensione, impostiamo una terapia idonea e seguiamo il paziente nel tempo».
La rubrica, realizzata in collaborazione con Asst Cremona, può essere ascoltata sul sito del giornale e sul suo canale YouTube.
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