L'ANALISI
MONTICELLI: IL VIDEO
07 Ottobre 2022 - 17:20
MONTICELLI/CASTELVETRO - La soppressione della linea ferroviaria Cremona-Piacenza non ha avuto conseguenze solo per i pendolari: l’abbandono della stazione ferroviaria di Monticelli (unica che non viene più utilizzata) ha portato con sé un degrado sempre più difficile da arginare. E intanto il ripristino dei convogli passeggeri pare sempre più lontano, perché verrebbe a costare circa 4 milioni di euro l’anno: troppo se commisurato alla domanda stimata.
Mentre la stazione di Castelvetro è ancora usata e quella di Caorso è stata data in comodato d’uso al Comune che ne ha fatto la sede della Protezione civile, i locali monticellesi sono abbandonati da tempo e quindi meta di incivili e sbandati. Per raggiungerli è necessario fare lo slalom fra l’erba alta e l’immondizia, varcando la soglia ormai spalancata si trovano cocci di vetro, scritte sulle pareti, resti degli infissi e di altri arredi ormai distrutti. Ci sono anche i resti di bivacchi che, alcuni residenti della zona, non esitano a ricondurre ad un’attività di spaccio di stupefacenti che andrebbe avanti ormai da tempo. Come chiarito più volte dal Comune, la competenza dell’area è di Rfi, a cui spetta anche la pulizia e la messa in sicurezza di binari ed edificio. Ma nonostante da alcuni anni siano in corso lavori di perfezionamento della tratta utilizzata solo dai treni merci (e anche l’altro oggi in effetti c’erano operai lungo i binari monticellesi) le condizioni dell’ex stazione non fanno che peggiorare. Difficile ipotizzare un utilizzo futuro simile a quello dei magazzini di Caorso e Castelvetro, più che altro perché la stazione di Monticelli è in posizione molto decentrata, nei pressi della frazione Borgonovo.
Nel frattempo nonostante gli auspici espressi mercoledì dai pendolari, il ritorno dei treni lungo la Piacenza-Cremona pare lontano. Nonostante un anno fa, a chiederlo ufficialmente, siano stati i rispettivi sindaci Patrizia Barbieri e Gianluca Galimberti. L’ipotesi si scontrerebbe con i conti economici: stando ai calcoli della Regione Emilia-Romagna e dell’Agenzia del trasporto pubblico locale, la linea per il trasporto passeggeri verrebbe a costare circa 4 milioni di euro all’anno. Da lì le annunciate valutazioni sulle condizioni di sostenibilità della domanda di mobilità, sulle quali non sono ancora arrivate conclusioni. «Siamo pronti a ragionarci», aveva assicurato l’assessore regionale emiliano Andrea Corsini. I sindaci della tratta, però, non ne hanno più saputo nulla.
Nel frattempo gli amministratori locali continuano a prestare particolare attenzione alle istanze che arrivano dai viaggiatori. Le criticità maggiori, ricorda il sindaco di Castelvetro, Luca Quintavalla, riguardano la tratta Cremona-Fidenza. Circa la Cremona-Piacenza servita dai bus Seta, invece, di recente è stato richiesto il passaggio di tutti i mezzi in via Roma: «Alcuni fanno fermate solo lungo la statale e non in centro, ho quindi chiesto di introdurre per tutte le corse il passaggio in paese».
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