L'ANALISI
BASSA PIACENTINA: IL VIDEO
19 Marzo 2022 - 08:03
CASTELVETRO PIACENTINO - Don Giuseppe Panini è tornato nella sua chiesa. Quella in cui ha celebrato per 46 anni, accompagnato dalla fiducia e dall’amore di generazioni di parrocchiani. Ieri sera, con partenza da via Bonomi, il carro funebre dell’impresa Montani lo ha accompagnato in un secondo ultimo viaggio: le spoglie, traslate dal cimitero del capoluogo, sono state seguite dai cittadini, dai rappresentanti delle associazioni, dall’attuale parroco don Massimiliano Camporese, dal sindaco Luca Quintavalla. È stato una sorta di secondo rito funebre, terminato con una diversa tumulazione, perché i resti del sacerdote ora riposeranno per sempre proprio in una cripta dell’edificio religioso.
Quando la processione si è fermata sul sagrato, con le penne nere di Castelvetro a guidare il corteo e a reggere un dipinto raffigurante proprio don Panini col cappello da alpino, a parlare è stato don Massimiliano. Ha ricordato quanto il suo predecessore ha fatto per la parrocchia dello Spirito Santo, per la Casa della gioventù, per la scuola materna parrocchiale San Giovanni: «Il campanile, la pavimentazione del sagrato – ha elencato don Camporese parlando delle opere lasciate –, l’illuminazione della facciata, il restauro degli interni e dell’organo, nuove aule di catechismo, tornei sportivi e soggiorni estivi per ragazzi, doposcuola e attività ricreative, adozioni a distanza». Ma don Giuseppe non ha curato solo i luoghi e gli eventi, diventati davvero ‘casa’ per tutti. Ha curato soprattutto le anime. E don Massimiliano ha lasciato intendere che continuerà a farlo, anche se in un modo diverso: «Più che buon riposo, ti diciamo buon lavoro», ha concluso infatti. Prima che la bara venisse portata all’interno seguita dalla folla.
A concelebrare la messa solenne è stato un altro religioso molto caro a Castelvetro, il vicario della diocesi di Fidenza monsignor Gianemilio Pedroni. É stata una cerimonia partecipata e toccante, con i pensieri di tutti rivolti ai ricordi: immagini di don Giuseppe sorridente, mentre accarezza le teste dei bambini oggi adulti dell’amato asilo, o mentre si ferma a parlare con i fedeli dopo le messe. Un prete semplice, che tanto ha seminato. Così come era avvenuto precedentemente per monsignor Giovanni Allegri, verrà posizionata una targa nel luogo della tumulazione. Ed è lì che i fedeli potranno pregare per lui.
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