L'ANALISI
CREMONA
09 Settembre 2020 - 08:56
CREMONA (9 settembre 2020) - «Con questo ballo potrai ricordare tutte le cose importanti da fare, ma soprattutto non dimenticherai la mascherina»: inizia così la Macarena in versione Covid inventata dalla maestra Letizia Tira per i bambini della primaria della Sacra Famiglia che ieri, con ingressi scaglionati, hanno iniziato l’anno scolastico. Tutti a ballare e cantare, per esorcizzare la paura, per imparare le regole e osserva infatti la maestra: «In classe la canteremo con la mascherina». Nel cortile della suola alle 8,30 si sono presentati i bimbi di seconda, un’ora dopo quelli di prima, da domani toccherà anche ai bimbi delle classi terze, quarte e quinte.
«Abbiamo dedicato i primi giorni all’accoglienza dei più piccoli — racconta la responsabile di plesso Maria Paola —. Abbiamo deciso di anticipare l’inizio dell’anno proprio per darci il tempo per accogliere i bambini, organizzare attività di gioco e far riscoprire ai nostri piccoli la voglia di stare insieme, con tutte le precauzioni del caso». E le precauzioni iniziano dall’incontro con i genitori in cortile: sedie distanziate a più di un metro, ogni genitore seduto con in braccio il proprio piccolo: tutti insieme a comporre una scacchiera su cui disegnare la scuola dell’epoca Covid. I bimbi arrivano alla spicciolata, da dietro le mascherine si studiano, non un abbraccio, in alcuni casi un timido «Ciao», ma gli occhi dicono più di ogni parola. La maestra Maria Elena Siena si trattiene per non abbracciare Bianca Maria Carubelli con la mamma Francesca Maestroni. L’emozione è tanta, ma raggelata dalla distanza da tenere, ma i sorrisi emergono dietro le mascherine. Sono intimoriti Giorgia e Nicolò Passerini, la mancanza degli amici non sembra bastare a farli scattare verso gli ex compagni di classe: «Bisogna ricominciare, i bambini ne hanno bisogno. Con tutte le precauzioni ma è giusto che le scuole riaprano, ma in sicurezza», commenta la mamma Giada Giorgi. Francesco e Marco Zagni sono in disparte, Francesco guarda da dietro la mascherina, aggrappato al papà e dice: «Mi è mancato tutto della scuola». E con questo liquida ogni tipo di commento. Andrea Lombardelli si guarda intorno in cerca degli amici e scappa da mamma Betty Biella per cercare un suo spazio di normalità e di quotidianità nel cortile e nella scuola lasciati improvvisamente a febbraio scorso. Non c’è tempo per nessun commento, basta la voglia di Andrea di andare verso i suoi amici per capire cosa voglia dire tornare a scuola. Una breve introduzione della responsabile della scuola primaria, un momento di preghiera con l’Ave Maria e poi la sorpresa della maestra Letizia Tira la versione della canzone Macarena per ricordarsi di non dimenticare la mascherina: «Potrai giocare in modo diverso, più divertente e meno manesco, tutto sarà molto meglio di prima. La mascherina. Resta distante non meno di un metro dal tuo compagno davanti e di dietro, lava le mani con gel o sapone e diventerai un leone». Genitori e bambini seguono la maestra, i gesti sono fluidi, si tenta un’allegria che vuole cancellare la preoccupazione che serpeggia in tutti: il nemico invisibile del Covid è dietro l’angolo e la Macarena trasformata in mascherina sembra una sorta di scongiuro. Una volta finita la canzone e i timidi passi di danza, ci si saluta, il tempo di un bacio e uno sguardo fra mamma e figlio e poi i genitori lasciano il cortile, mentre i bimbi in fila raggiungono le loro classi, silenziosi e un po’ attoniti. Comunque sia l’anno scolastico è iniziato.
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