L'ANALISI
CREMA. LA RICOSTRUZIONE DEGLI INQUIRENTI
22 Agosto 2020 - 15:09
CREMA (22 agosto 2020) - Sabrina Beccalli è stata vittima di un delitto accaduto nella notte fra il 14 e il 15 agosto nell’abitazione della ex fidanzata di Alessandro Pasini, l’uomo in carcere con l’accusa di omicidio e distruzione del cadavere, e «un’ipotesi è che la motivazione possa essere un rifiuto a un’avance sessuale». Su questa pista puntano le indagini sulla donna di Crema scomparsa a Ferragosto, come ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri di Cremona, Lorenzo Carlo Maria Repetto, spiegando che il Ris «ha rilevato tracce utili nell’abitazione in cui, all’insaputa della proprietaria in vacanza altrove, i due si sono trovati per consumare stupefacenti. La tesi di Pasini è che la donna sia morta «per un malore o overdose ma noi - ha detto il colonnello - pensiamo che questo non sia successo».
Ma c'è di più. «Poteva esserci una strage» quando i carabinieri si sono recati nell’abitazione dove Alessandro Pasini è sospettato di aver ucciso Sabrina Beccalli. «Pasini ha tagliato il tubo del gas della caldaia. L’ambiente era saturato da quattro giorni di gas - ha raccontato il comandante provinciale dei carabinieri di Cremona, Lorenzo Carlo Maria Repetto -. Solo per il fatto che per entrare abbiamo dovuto chiamare i Vigili del fuoco, che sono entrati dalla finestra e il gas è uscito, non è successo un disastro. Bastava che qualcuno entrasse dalla porta e accendesse la luce e veniva giù tutta la palazzina, in cui c'è un’altra famiglia. Lo ha fatto perché voleva cancellare le prove. Ha ammesso di aver tagliato il tubo, per quel motivo. Credo che il pm valuterà anche l’ipotesi di reato di tentata strage».
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