Un giallo d’autore in cui Simenon
si improvvisa
Maigret: «Si trattava di
fare un’indagine. E io, in vita
mia, non avevo mai fatto indagini,
le avevo solo raccontate». È il
1987. Georges Simenon vecchio
e malato decide di tornare per
l’ultima volta nella sua isola preferita,
Porquerolles in Costa Azzurra,
per trascorrere qualche
settimana in una piccola villetta
dentro la macchia mediterranea.
Nella stessa isola compare
unagiovane donna, molto bella,
conunosguardo strano,chesi fa
chiamare Betty, come il personaggio
di un celebre romanzo di
Simenon, anche se non è il suo
vero nome. Poco tempo dopo
l’improvvisa apparizione, Betty
viene trovata in mare. Non è un
suicidio. È stata assassinata. Da
chi, eperché? Simenondeve improvvisarsi
Maigret, e decide di
scrivere in prima persona questa
storia. E attraverso questo
caso giudiziario, quello di una
donna ossessionata dai suoi romanzi,
riapre vecchie ferite, come
il suicidio della figlia Marie-
Jo, indaga fino in fondo le
contraddizioni della sua vita. E
ci fa entrare in quel mondo di
perdenti che ha descritto nei
suoi libri più belli. Cotrponeo ci
conduce fino all’epilogo, davvero
sconvolgente, che è un modo
crudele per tirare le fila di tutto,
e chiudere i conti di un’es is te nza
segnata da un tarlo, da una ferita
da cui non si può sfuggire.E
che non gli dà pace.
Un giallo d’autore in cui Simenonsi improvvisa Maigret: «Si trattava di fare un’indagine. E io, in vitamia, non avevo mai fatto indagini,le avevo solo raccontate». È il 1987. Georges Simenon vecchio e malato decide di tornare per l’ultima volta nella sua isola preferita, Porquerolles in Costa Azzurra, per trascorrere qualche settimana in una piccola villetta dentro la macchia mediterranea.Nella stessa isola compare una giovane donna, molto bella, con uno sguardo strano, che si fa chiamare Betty, come il personaggio di un celebre romanzo di Simenon, anche se non è il suo vero nome. Poco tempo dopo l’improvvisa apparizione, Betty viene trovata in mare. Non è un suicidio. È stata assassinata. Da chi, e perché? Simenon deve improvvisarsi Maigret, e decide discrivere in prima persona questa storia. E attraverso questo caso giudiziario, quello di una donna ossessionata dai suoi romanzi, riapre vecchie ferite, come il suicidio della figlia Marie-Jo, indaga fino in fondo le contraddizioni della sua vita. E ci fa entrare in quel mondo di perdenti che ha descritto nei suoi libri più belli. Cotroneo ci conduce fino all’epilogo, davvero sconvolgente, che è un modo crudele per tirare le fila di tutto, e chiudere i conti di un’esistenza segnata da un tarlo, da una ferita da cui non si può sfuggire. E che non gli dà pace.