‘Il futuro è solo l’inizio’ di Bob Marley Mondadori, 109 pagine, € 12
«In un sogno, che poi è il sogno di ogni rasta, volo a casa mia in Etiopia, lascio Babilonia dove i politici non ci lasciano liberi, per vivere da giusto a modo mio». È la frase-testamento di Bob Marley, molto più di un cantante, molto più di un artista, piuttosto un poeta, visionario, saggio che ancora oggi, 32 anni dopo la sua morte ad appena 36 anni, influenza tutta una cultura che parte dalla Giamaica per arrivare in Africa passando per gli Stati Uniti. ‘Il futuro è solo l’iniziò è il titolo della raccolta delle parole e del pensiero di Marley, che esce ora in Italia, un volume di celebri aforismi del musicista che esportò note e filosofia reggae nel mondo. Un titolo non casuale visto che tutta l’opera di Bob Marley, ad ascoltare le sue canzoni, daNo womanno cry a Redemption song, da Buffalo Song a One Love, a Don’t worry be happy, con album cult come Exodus, ha quest’idea di un altro mondo possibile, in pace, con i diritti umani non calpestati, un’utopia degna del John Lennon di Imagine, erano giusto gli stessi anni ’70, o del papa Bergoglio dei nostri giorni. Leggenda vuole che i proventi di No woman no cry, una delle più belle canzoni d’amore mai scritte, siano stati sin dall’inizio lasciati da Marley al suo amico d’infanzia per finanziare la mensa dei poveri del ghetto di Kingston che ancora con quei diritti si mantiene e non è distante dal 56 di Hope Road dove oggi c’è, meta di turisti, appassionati e curiosi, il Bob Marley Museum. A curare il volume è Gerald Hausman, ma dietro la pubblicazione ci sono Cedella Marley, la primogenita di Bob e Rita, la terza dei tredici figli avuti dall’artista la cui vita sentimentale è piuttosto complessa. Autrice di libri per bambini, così racconta il padre: «Soprattutto — scrive Cedella — aveva una visione positiva delle cose. La sua non era un reazione alla realtà, era il suo modo di essere, ottimista. Eppure era anche realista: ‘Babilonia deve crollare’, diceva 'è vero, tutta questa crudeltà dovrà finire... ma quando?». La determinazione di Bob Marley spiazzava molti: «Il denaro è un pezzo di grasso che domina i cuori delle persone », racconta Cedella per spiegare che il genitore non lavorava per soldi o per la fama, ma per la musica e soprattutto per Dio.