L'ANALISI
04 Giugno 2015 - 12:19
PREVENDITA BIGLIETTI PRESSO a partire dal 01/06/2015
EDICOLE’ : VIA IV NOVEMBRE, 19 SORESINA - CR TEL. 0374 344667
Tutti i concerti si terranno anche in caso di maltempo all'interno dei locali.
Per info e prenotazioni: www.white-bird.it, info@white-bird.it
SORESINA — Secondo appuntamento giovedì 2 luglio dell’edizione 2015 del Soresina JazzFest; presso lo spazio aperto della Cantina del Teatro di via Verdi (telefono 0374-650092, ingresso 15 euro), alle ore 21.30 salirà sul palco il Flavio Boltro BBB, trio composto dal leader Flavio Boltro (tromba e elettronics) affiancato da Mauro Battisti(contrabbasso) e Mattia Barbieri (batteria). Il con- certo si sviluppa in un viaggio tra atmosfere liriche e ritmi serrati, tra elettronica, jazz energico e improvvisazioni aperte. Il nuovo trio di Flavio Boltro, uno dei maggiori trombettisti italiani della scena contemporanea, con perfetta intesa e forza comunicativa, offre una musica di grande suggestione. Le esperienze musicali, le sonoritá e i linguaggi musicali che appartengono ad ognuno di loro si sono fuse insieme, creando un suono particolare e fuori dai cliché: sonoritá vellutate si uniscono a suoni striduli e dolci melodie si inglobano a ritmi serrati. Il loro ricco repertorio è composto da brani originali che si ispirano non solo alla tradizione jazz, ma anche alle sonorità della musica rock ed elettronica. Boltro nasce a Torino il 5 maggio 1961. Il padre è musicista, trombettista e grande appassionato di jazz, mentre la madre è un’insegnante elementare. «Mi sono ritrovato immerso nel jazz fin da piccolo, da quando avevo tre anni. Mio padre mi prendeva sulle ginocchia prima di andare a letto e mi faceva ascoltare Armstrong e tutti i dischi di quegli anni». Quando Flavio ha 5 anni, la sua famiglia si trasferisce a Pianezza, a 25 km da Torino, dove il musicista trascorrerà l’infanzia e l’a do lescenza. «A nove anni e mezzo, ho detto a mio padre che volevo imparare a suonare la tromba». I genitori di Flavio sono convinti che il ragazzo voglia fare musica così come altri vogliono giocare a calcio o iscriversi a un corso di ceramica. E invece resteranno meravigliati di fronte alla serietà dimostrata nell’aff rontare questo strumento, con il quale ci si esercita tutti i giorni. A 13 anni, Boltro si iscrive al Conservatorio, dove si reca un giorno alla settimana per prendere lezioni da Carlo Arfinengo (prima tromba dell’Orchestra Sinfonica di Torino). Un anno dopo, il padre chiederà all’insegnante di seguire il figlio privatamente per prepararlo all’esame di ammissione al Conservatorio, che frequenterà per sette anni. Una volta diplomato, la sua vita sarà segnata da due momenti determinanti, che coincidono con l’incontro di due formazioni che saranno per lui l’occasione di farsi conoscere e apprezzare. La prima è Lingomania, guidata da Maurizio Giammarco. Il musicista possiede già un quartetto, ma aspira a trasformarlo in un quintetto. Una sera, al Capolinea, il celebre club milanese, Giammarco vede Flavio esibirsi con il trio del pianista Mario Rusca e lo chiama la settimana seguente per fissare un incontro. Nasce così il famoso quintetto, formato da Roberto Gatto alla batteria, Furio Di Castri al contrabbasso, Giammarco al sax, Umberto Fiorentino alla chitarra e Flavio alla tromba. Questo gruppo acustico dalla matrice e dalle sonorità elettriche rappresenta una novità per quegli anni e riscuote grande successo in Italia, aggiudicandosi, per due volte consecutive, il premio per il Miglior Disco e il titolo di Miglior Gruppo dell’Anno. Quando intraprende questa avventura, che si protrarrà per un biennio, Flavio ha 25 anni. Parallelamente, incomincia a ricevere diverse richieste di collaborazione, in particolare da Steve Grossman, con il quale si esi- bisce regolarmente. La seconda formazione decisiva è il trio costituito insieme aManu Roche alla batteria e a Furio Di Castri al contrabbasso.
Nel 1994, Laurent Cugny, che ha appena preso le redini dell’ONJ, è alla ricerca di un trombettista e di un sassofonista: la sua scelta ricade proprio su Flavio Boltro e sul suo compagno di gioventù St efano Di Battista. E un anno prima della conclusione della sua esperienza con l’ONJ, Flavio entrerà a fare parte del sestetto di Michel Petrucciani. Da tempo Flavio Boltro, Stefano Di Battista ed Eric Legnini, amici di lunga data, cerca- no due musicisti per costituire un quintetto. Il loro progetto si concretizzerà nel 1997 con l’arrivo di Benjamin Henocq alla batteria e di Rosario Bonaccorso al basso. Il nuovo gruppo, lo Stefano Di Battista/Flavio Boltro Quintet, riscuoterà grande successo fin dal 1998. Oggi il quintetto esiste ancora, nonostante Stefano e Flavio abbiano imboccato anche altre strade. Continuano infatti a tenere concerti in double bill (doppio spettacolo) con un repertorio adatto a ogni circostanza. In caso di maltempo il con- certo di questa sera si terrà all’interno del locale con disponibilità limitata di posti a sedere.
Per informazioni: www.white-bird.it, info@white-bird.it.
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Daniele Duchi
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