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CALCIO SERIE A

Rigore negato, Saccani: 'Era netto, che stile la Cremonese'

L'ex arbitro e commentatore Rai torna sul tocco di mano di Simeone allo scadere con il Torino

Fabrizio Barbieri

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fbarbieri@laprovinciacr.it

15 Dicembre 2025 - 19:34

Rigore negato, Saccani: 'Era netto, che stile la Cremonese'

Massimiliano Saccani

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REMONA - Continua a far discutere il calcio di rigore non assegnato alla Cremonese nel finale della sfida contro il Torino, un episodio che ha lasciato più di un dubbio e che, a distanza di giorni, resta al centro del dibattito. Per fare chiarezza sulla dinamica e sull’interpretazione arbitrale abbiamo interpellato Massimiliano Saccani, ex arbitro di Serie A, 58 anni, mantovano, oggi stimato specialista di moviola per la Rai. Il suo è uno sguardo tecnico, esperto e soprattutto dichiaratamente oggettivo, che non manca però di sottolineare anche gli aspetti positivi emersi dal dopo partita grigiorosso. «Ormai ho una certa età e cerco di dare sempre giudizi il più possibile obiettivi», premette Saccani. «Il fatto che l’episodio nasca al 99’ non cambia assolutamente nulla. Se l’arbitro ritiene di prolungare il recupero altre interruzioni può farlo serenamente. Dal mio punto di vista si tratta di un calcio di rigore netto».

L’ex fischietto entra poi nel dettaglio dell’azione incriminata, spiegando perché, a suo avviso, non possano esserci attenuanti. «Simeone sbaglia l’intervento. Allarga le braccia per controllare la palla, ma il pallone gli sfugge sulla parte destra del corpo. Parliamo di una punizione calciata da distanza, non c’era confusione in area. Anche ammettendo una deviazione iniziale con la spalla, questo non giustifica il movimento di allargamento del braccio destro che poi impatta chiaramente la palla».

Secondo Saccani, dunque, il tocco precedente non può assolvere il difendente. «Il fatto di toccare eventualmente la palla con la spalla non lo scagiona dall’intervento improvvido che porta al fallo di mano. Ha sbagliato l’intervento, può succedere, non c’è nulla di male, ma per me questo è calcio di rigore. La palla, tra l’altro, era anche piuttosto lenta e quindi non c’è nemmeno l’effetto improvviso che in altri casi può incidere nella valutazione».

Perché non è intervenuto il Var, cosa che ha alimentato le polemiche, lo spiega l’ex fischietto. «Perché la regola è stata interpretata dando peso al presunto tocco di spalla precedente, ma questa non può essere una giustificazione sufficiente. È chiaro che, a posteriori, si cerchi sempre un’interpretazione, una sfumatura che possa giustificare l’errore. Può capitare. Dobbiamo ricordarci che arbitri e Var lavorano con una tempistica complicata: serve decidere e farlo in fretta, e qualche volta si può sbagliare».

Un errore che pesa, dunque, ma che per Saccani lascia spazio anche a un risvolto positivo, legato al comportamento della Cremonese dentro e fuori dal campo. «Faccio sinceramente i complimenti alla Cremonese per il modo in cui ha reagito a questo episodio. Le dichiarazioni di Davide Nicola a fine partita gli fanno onore. L’ho diretto da giocatore ed è sempre stato una persona rispettabile, di buongusto e buonsenso».

Parole che si soffermano soprattutto sul clima del dopo gara. «Mi è piaciuto molto il modo pacato con cui ha sottolineato il suo punto di vista, senza mai trascendere. È un atteggiamento maturo, che è merito sia della società sia della squadra».

Anche quanto visto sul terreno di gioco viene promosso. «Ci sono state proteste normali, ma niente sceneggiate o capannelli attorno all’arbitro come spesso succede. È stato un esempio di correttezza: in campo tutti possono sbagliare, arbitri compresi, ma questo è un comportamento costruttivo, di collaborazione, che fa bene al calcio».

Un episodio destinato a restare discusso, dunque, ma che racconta anche una Cremonese capace di far valere le proprie ragioni senza perdere stile e misura. Un dettaglio non secondario.

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