L'ANALISI
28 Novembre 2025 - 19:29
Emanuele Brioschi
CREMONA - Lunedì sera Bologna–Cremonese profumerà un po’ di nostalgia. Perché allo stadio Dall’Ara, almeno con il pensiero, ci sarà anche Emanuele Brioschi (50 anni), doppio ex della sfida: due anni scarsi in grigiorosso, quattro stagioni con il Bologna. Oggi vive un’altra vita, immerso nella ristorazione con il suo locale a Milano, ma quando si parla di calcio gli brillano gli occhi come quando guidava la difesa con solidità e silenziosa autorevolezza. «Sono contento che la Cremonese e il Bologna stiano vivendo un ottimo campionato».
E il suo sorriso dice tutto. Brioschi ha seguito entrambe le squadre, le considera «due realtà in un momento importante, più di un momento direi».
Per lui la Cremonese «sono diversi anni che galleggia tra Serie A e Serie B ad altissimo livello», mentre il Bologna «si sta confermando una squadra che gioca un bel calcio e che sa ottenere risultati importanti sia in Serie A sia a livello europeo».
Merito soprattutto di Italiano: «È un allenatore eccezionale e sta facendo giocare la squadra molto bene».
Come vede le due formazioni alla vigilia del match del Dall’Ara? Brioschi non ha dubbi: «Il Bologna sta giocando bene e ha un’idea di calcio molto precisa. Considero la Cremonese la rivelazione di questo campionato e devo dire che l’ho seguita diverse volte».
Cita anche la sfida dello Zini contro la Roma: «Credo sia stata bugiarda. I giallorossi sono stati più bravi, forse più fortunati, a fare gol nelle occasioni create. Ma la squadra di Nicola ne ha avute tante, forse di più anche di quella di Gasperini».
E un complimento speciale va a Svilar: «un portiere eccezionale che anche allo Zini ha fatto la differenza».
Che partita si aspetta? «Sarà una gara molto tattica. La Cremonese gioca sull’avversario, mentre il Bologna ha un’identità precisa. Sono due allenatori molto bravi e preparati: per questo sarà un match particolare. Diventerà divertente quando una delle due segnerà».
Poi si passa ai giocatori preferiti. E qui gli brillano ancora gli occhi: «Io sono innamorato da sempre di Vardy. Lo seguo dai tempi del Leicester e quando ho visto che sarebbe arrivato in Italia e alla Cremonese mi sono davvero emozionato. Non è più un ragazzino ma quando sai fare gol lo sai fare a tutte le età».
Dall’altra parte, la scelta è immediata: «Orsolini è davvero un giocatore fenomenale. A Bologna ha trovato la sua dimensione, sa dare il meglio di sé».
Parlare di Cremona lo intenerisce. «Sono stato un anno e mezzo e sono stato davvero bene. Mi ha colpito lo spirito dei cremonesi, al di là della bellezza della città. Gente genuina, quasi fuori dai tempi moderni».
Ma anche Bologna gli è rimasta dentro: «La considero una Cremona più grande, con gli stessi aspetti positivi e quell’accoglienza eccezionale che la rende una città davvero bella».
E i contatti con la sua vecchia Cremonese? «Non particolarmente. Ho visto con piacere Giorgio Bianchi qualche tempo fa a Firenze, lui allena i portieri della Fiorentina e mi ha fatto piacere riabbracciarlo. Io avevo un rapporto stretto con Erminio Favalli e la sua scomparsa ha lasciato un segno importante».
Arriva il pronostico: prima si sbilancia «voto per un X2», poi ci ripensa, ride e corregge il tiro: «Anzi, sono sicuro che finirà uno a uno. Sarà una partita interessante».
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