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L'INTERVISTA

Jovana Stevanovic: «Lo scudetto con la Vbc, i miei occhi sul mondo»

Dieci anni fa il tricolore con Casalmaggiore, poi una carriera sempre al top. Oggi la centrale serba, 32enne, gioca in Turchia con l’Eczacibasi. E sogna ancora...

Felice Staboli

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fstaboli@laprovinciacr.it

26 Marzo 2025 - 05:20

Jovana Stevanovic: «Lo scudetto con la Vbc, i miei occhi sul mondo»

ISTANBUL (TURCHIA) - C’è poco da dire: col suo modo di fare, di essere, con i suoi colori e con la sua carica disarmante è stata e sarà sempre una delle immagini più belle dello scudetto di Casalmaggiore. Dieci anni dopo è cambiato tutto e non potrebbe essere diversamente, ma i ricordi no, quelli sono ancora vivi. Lei è Jovana Stevanovic, nata a Belgrado. Per tutti, Jole. Ha 32 anni, 192 centimetri, era una ragazzina quando è arrivata a Casalmaggiore e da lì ha cominciato la scalata ai più grandi titoli, fino al tetto del mondo. Oggi fa parte dell’Eczacibasi, di quella squadra che nel 2016 tolse il titolo mondiale alla Vbc solo al tie break. E da Istanbul si racconta così.

Jovana Stevanovic, come va in Turchia?
«Io sto bene, Istanbul è una città meravigliosa. Per me è una grande esperienza, la gente ha un grande cuore. Mi sono trovata bene da subito».

È in una squadra eccezionale, per storia e tradizione.
«Da due stagioni faccio parte di un grande gruppo, l’Eczacibasi, esperienza incredibile».

Un team di valore assoluto.
«L’anno scorso abbiamo vinto il Mondiale per club e io ho anche ricevuto il premio di migliore centrale, di più non potevo chiedere».

Non è una sorpresa, Jole è sempre stata super atleta.
«Ce l’ho sempre messa tutta, ho avuto tanto dal volley e ho dato sempre tutta me stessa, in tutte le squadre in cui ho giocato, sia in Italia che all’estero e naturalmente anche con la mia Serbia».

Dieci anni fa è arrivato il titolo con la Vbc di Casalmaggiore.
«Mamma mia, sono già passati dieci anni, mi sembra ieri. Tutto indimenticabile, quelle sere di maggio, la finale contro Novara».

Che cosa ricorda?
«Eravamo un gruppo incredibile, giovani, con la voglia di vincere. Ci abbiamo creduto insieme a Davide Mazzanti e Daniele Santarelli e tutto lo staff fino all’ultimo».

Qual è stato il momento più bello di quei giorni?
«Beh, molti lo sanno, eravamo sotto 2 a 0 contro Conegliano in semifinale. Abbiamo vinto in casa loro e da lì è iniziata la nostra serie magica. Poi, anche l’anno dopo lo scudetto era stato tutto molto bello, fino alle finali di Montichiari».

Il PalaRadi era una polveriera e uno spettacolo, ogni sera.
«Mi ricordo i tifosi al palazzetto di Cremona, 4 mila spettatori che tifavano per noi. Tutti insieme abbiamo raggiunto questo incredibile successo, resterà sempre nel cuore di ciascuno».


Tutti tifavano per Jole.
«Sono arrivata a Casalmaggiore giovanissima, avevo 20 anni, la città e la società mi hanno raccolto come una figlia. Ho sentito sempre tanto amore, la fiducia e la opportunità di diventare ciò che sono oggi. Era bello vivere a Casalmaggiore, quando si usciva era come sentirsi a casa».

Un affetto ricambiato anche, o no?
«Io ho fatto del mio meglio e sono riuscita a conquistare molti trofei, in quel periodo abbiamo attraversato momenti indimenticabili».


Come sono stati questi dieci anni per Jole?
«La mia vita sportiva è stata segnata da tantissimi successi, ho avuto una carriera incredibile e tutto, devo dirlo, è iniziato proprio dopo aver vinto lo scudetto con la Pomì, devo molto alla Vbc».

Da uno a dieci, che voto dà alla sua carriera?
«Mi darei un bel 9.5, proprio perché mi manca l’oro alle Olimpiadi, sono arrivata all’argento per questo è 9.5, non è andata male dai».

Ha realizzato tutti i sogni?
«Certo, posso dire che ho vinto tantissimo, anche con la Nazionale Serba. Il mio desiderio più grande era di salire sul famoso balcone a Belgrado, in Serbia, a festeggiare i trofei con la mia gente, il mio popolo. Ci sono riuscita tre volte, stupendo».

Che cosa farà in futuro?
«Non ci ho pensato ancora tanto, però ho un’idea: vorrei dedicarmi ai giovani, fare l’allenatore per i ragazzi in Serbia».

Sente ancora qualche ex compagna di Casalmaggiore?
«Sì, con qualcuna mi sento ancora oggi, però la nostra vita è difficile e non riusciamo a vederci, prima o poi però ci ritroveremo, sarebbe bello».

Quante volte ha ripensato alla sua Vbc?
«Ci penso sempre, così come penso spesso alla gente di Casalmaggiore. I tifosi sono unici, è stato un periodo indimenticabile nella mia vita, anche con la mia famiglia ne parlo spesso».


Chi deve ringraziare?
« Prima di tutto, Dio».

E poi?
«Tutti gli allenatori che hanno fatto parte della mia carriera, tutti mi hanno insegnato qualcosa, davvero. Inoltre voglio ringraziare la gente di Casalmaggiore, le mie compagne di squadra, una per una, la mia famiglia che è sempre stata al mio fianco. E infine anche il presidente Massimo Boselli e la società».


Perché?
«Loro hanno dato una grande opportunità alla piccola Jovana e non lo dimentico».

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