L'ANALISI
15 Ottobre 2024 - 19:24
Coach Luca Bechi
CREMONA - Tre vittorie consecutive e una sconfitta casalinga di un soffio contro la corazzata Fortitudo Bologna. Questo il ruolino di marcia di tutto rispetto della Juvi Ferraroni in vista della trasferta di domani sera a Livorno. Coach Luca Bechi torna a giocare nella sua città natale dove per altro da avversario non ha mai vinto nella sua carriera. Il coach oroamaranto non è scaramantico e non bada alle coincidenze, però quella in terra toscana non sarà comunque una partita come le altre. Sempre misurato e fortemente concentrato sull’obiettivo, Bechi guarda alla sfida con Livorno, semplicemente come al prossimo scoglio da superare per la sua squadra e mette da parte qualsiasi elemento che possa essere in qualche modo ‘disturbante’.
Cosa si aspetta?
«Sarà una partita importante perché è uno scontro salvezza. Almeno da previsioni e sulla carta. In questo momento preciso, abbiamo principalmente il desiderio di affrontarla con la massima concentrazione. Livorno è una squadra ricca di talenti con due americani molto forti e con un passato importante in categorie di un certo livello. Dietro a loro, un gruppo di giocatori che insieme ha vinto un campionato. Queste due anime forti si intrecciano e vanno a costituire una squadra unita e consolidata. Livorno ha vinto a Vigevano una partita di una certa rilevanza e dunque al momento stanno rispettando le aspettative. In più, in Toscana troveremo un ambiente caldo. Hanno tanti tifosi e si fanno sentire. Noi dovremo essere bravi a mantenere il focus in difesa, impegnandoci poi a tentare in attacco, di esprimere la nostra pallacanestro».
Anche se non è un uomo dalle facili emozioni, il coach ammette che almeno per qualche istante prima dell’inizio del match, respirerà un’atmosfera particolare.
«Quando si gioca nella propria città, dove si è nati, è naturale che ci siano un insieme di belle sensazioni. Da una parte c’è un po’ di curiosità e dall’altra, un po’ di emozione. Per quanto mi riguarda però, quando si arriva al momento della palla a due, non si guarda più in faccia nessuno e si pensa solo ed esclusivamente a vincere».
Il coach potrà contare sull’apporto di tutti i suoi effettivi.
«Le condizioni generali della squadra sono buone. Abbiamo assorbito la delusione per la sconfitta con la Fortitudo, o meglio l’abbiamo trasformata in una rabbia positiva. Ora abbiamo tanto margine per crescere».
Un ultimo pensiero sulla sconfitta di Bologna prima di voltare definitivamente pagina e pensare al Livorno.
«Loro sono stati più cinici e attenti di noi e questo ha fatto la differenza. La lezione che dobbiamo prendere è questa. Non ci sono buone sconfitte dal mio punto di vista, perdere è sempre una cosa sgradita. È vero che si può imparare una lezione, ma bisogna mantenere la consapevolezza e l’ambizione di riuscire a battere chiunque, in qualsiasi momento. Con la Fortitudo non abbiamo perso perchè eravamo appagati dalle tre vittorie consecutive. Abbiamo perso semplicemente perchè i nostri avversari hanno giocato meglio. Tutto qui. Ora pensiamo a giocare meglio di Livorno».
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